27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
sharing economy

Jump on, l'app con cui puoi fare autostop

L'app permette di chiedere e accettare passaggi. Punta a superare la diffidenza: è, infatti, possibile verificare attraverso i database del Ministero delle infrastrutture e Trasporti la regolarità assicurativa dei veicoli utilizzati

ROMA - I viaggiatori impavidi l’hanno fatto più volte nella loro vita, altri forse un po’ meno, ma un po’ a tutti è capitato di fare l’autostop. Fermi al ciglio della strada, pollicione all’insù e tanta speranza di incrociare qualche buon automobilista disposto ad offrire un passaggio. Altri tempi. Già, perché ora anche la tecnologia sta per invadere una delle pratiche più «on the road» che si conoscano. Del resto, siamo nell’era della sharing economy e della mobilità sostenibile.

L’app per l’autostop
Si chiama Jump on ed è un app con la quale si possono chiedere e accettare passaggi. Un’innovazione tecnologica che, peraltro, in vera veste sharing economy, si appresta a risolvere anche altri crucci: come lo stress, i costi e la ricerca di nuove conoscenze. In più, riduce all’osso il rischio di incontrare qualche malintenzionato, cosa che quando si pratica l’autostop tradizionale, di fatto, può capitare. In sostanza gli utenti della community possono chiedere e accettare passaggi in auto o in moto, muovendosi così insieme, in modo sicuro e grazie al car pooling.

Come funziona Jump on
Jump on è scaricabile da iTunes Store, Google Play e Windows Store ed è compatibile con iOS, Android e Windows Phone. Le tariffe variano da 3,5 euro per i viaggi urbani a 10 euro per i tragitti più lunghi, da pagare in contanti o con carta di credito. E’ sufficiente mandare un messaggio sulla piattaforma, attraverso l’app, per trovare un compagno di viaggio che possa condividere con noi lo stesso tragitto, aiutandoci a risparmiare e, perché no?, fare anche amicizia. Senza contare la riduzione delle emissioni co2  e del traffico cittadino. Secondo alcuni dati, infatti, le strade delle nostre città nelle ore di punta sono occupate dal 90% di auto a bordo delle quali c’è un solo passeggero, il guidatore. Nelle aree urbane viaggiamo ad una media di 15 km/h e il traffico ci obbliga a passare circa il 40% di tempo in più seduti in auto rispetto a condizioni di viabilità regolare.

Superare la diffidenza
Il vero obiettivo di Jump on, però, risiede anche in un aspetto più culturale ed emotivo: superare la diffidenza nei confronti del prossimo, invitando gli utenti a fornire alcune informazioni personali come età, occupazione, interessi e fotografie anche al fine di verificare attraverso i database del Ministero delle infrastrutture e Trasporti la regolarità assicurativa dei veicoli utilizzati e subordinando l'iscrizione alla piattaforma alla fornitura di una mail e di un telefono cellulare certificati.