24 aprile 2024
Aggiornato 10:30
domotica

Internet of Things, oltre 1 milione di dollari alla startup Alyt

Aizoon rileva il 10% di equity della startup e mette sul piatto 1 milione e 100 mila dollari, parte cash e parte attraverso il suo team di esperti. Alyt è una piattaforma in grado di connettere gli oggetti che si trovano in casa o in ufficio

TORINO - Il futuro è nell’internet of Things, nella possibilità concreta di un modo dove persone e oggetti sono connessi tra di loro. Un mercato che in Italia, a oggi, vale 2 miliardi di euro, valore destinato ad aumentare inesorabilmente. La conferma di come il ruolo dell’internet of things stia, di fatto, caratterizzando questa era arriva dal successo di una startup, Lyt, fondata da tre torinesi in Silicon Valley che raccoglie ben 1,1 milioni di dollari da parte di Aizoon, una società italiana di innovazione tecnologica che opera a livello globale su aree come Internet delle cose, big data e cyber security ed è presente con proprie sedi in Italia, Stati Uniti, Australia e Regno Unito.

Alyt raccoglie 1,1 milioni di dollari da Aizoon
Un vero successo per Lyt, che ha creato Alyt, una piattaforma open as a service in grado di ospitare applicazioni e servizi di terze parti, ed un gateway con sistema operativo basato su Android, che gestisce tutti i più diffusi protocolli di comunicazione in ambito IoT per la building automation, capace di comunicare e far comunicare tra loro ogni tipo di oggetto o dispositivo intelligente presente in abitazioni e uffici. In poche parole permette agli oggetti presenti in casa o in ufficio di dialogare tra di loro, indipendentemente dal fatto che questi oggetti siano nati proprio con la vocazione digitale; pensate ad esempio al vostro frigorifero, stereo o lampadina. Ed ecco che Aizoon rileva il 10% di equity della startup e mette sul piatto 1 milione e 100 mila dollari, parte cash e parte attraverso il suo team di esperti. In questo modo Alyt potrà inserire all’interno dei propri progetti il personale di Aizoon e potrà allargare la sua sede torinese, nata anche grazie alla collaborazione con l’I3P, l’incubatore del Politecnico del capoluogo piemontese, dove attualmente lavorano 24 persone. Il mercato dell’IoT sarà il prossimo next« big thing – dice Luca Gaetano Capula, CEO di LYT inc. – e chi vorrà occupare un posto da protagonista avrà bisogno di soddisfare e rassicurare i clienti su due punti che sono strategici: la cyber security e i big data analysis. aizoOn ha due business unit specializzate su questi argomenti. Il loro ingresso nella società permetterà ad Alyt di ampliare la propria offerta e scalare la nostra posizione sul mercato. Con il loro supporto potremo continuare a focalizzarci sullo sviluppo della piattaforma, in modo da poter offrire ai nostri clienti delle soluzioni IoT pronte all’uso, che permettano loro di accedere immediatamente a questo nuovo mercato emergente».

L’apporto di Aizoon
L’apporto di Aizoon nella startup dell’Internet of Things, in particolare, si focalizzerà su due temi molto importanti quando si parla si Smart Home: la cyber security e l’analisi dei Big Data. Grazie alle competenze del team specializzato su questi due macro argomenti, la startup torinese potrà migliorare notevolmente la propria piattaforma e scalare la posizione sul mercato per avere un ruolo determinante in quello che sarà il prossimo futuro degli oggetti connessi. L’obiettivo è creare un sistema unico per case, uffici e negozi, con funzionalità di router, set top box e hub demotico con caratteristiche di sicurezza professionale. «Gli ambiti di applicazione dei sensori e degli oggetti connessi sono infiniti - conclude Luca Gaetano -. Il vero grande salto sarà la possibilità di ridisegnare i processi, i prodotti e i servizi; di accelerare  l’ingresso per tutti i settori nel nuovo contesto digitale.  La nostra missione è di sostenere i nostri clienti nell’end-to-end digital  trasformation. Perché Aizoon ha scelto Alyt? Per portare l’intelligenza digitale  nella vita di tutti i giorni. Smart Home, Smart LIFE!».

Cosa cambia con l’Internet of Things
Connessione tra oggetti e persone in tempo reale che crea interazione con l’obiettivo di portare all’azione e quindi alla creazione di valore aggiunto in un tempo molto ristretto. Ma perché sarà l’era dell’Internet of Things e perché i Big stanno investendo i loro risparmi in questo settore? Un mano a capire ce la danno i numeri. Secondo un rapporto targato Cisco, la prima società europea che investe in startup, il numero di dispositivi connessi ha superato la popolazione mondiale nel 2008 e ci sono più di 25 miliardi di oggetti capaci di comunicare gli uni con gli altri via internet (una media di 3,47 dispositivi a persona) nel 2015. Questo significa che noi già siamo nell’era del «tutto connesso» solo che ancora non ce ne accorgiamo. Il fatto che ci siano oltre 25 miliardi di dispositivi in grado di comunicare gli uni con gli altri porta a sviluppare sempre più soluzioni in grado di far interagire l’uomo con l’esterno attraverso internet. Il valore dell’Internet of Things è riconosciuto ampiamente anche dall’Unione Europea. La Commissione ha, infatti,  dichiarato che il numero di connessioni nell’Europa dei 28 aumenterà da 1,8 miliardi nel 2013 a 6 miliardi nel 2020. Calcoli alla mano, il mercato di quella che è definita a tutti gli effetti «Rivoluzione IoT», nel 2020, ammonterà a circa 1180 miliardi di euro.