23 aprile 2024
Aggiornato 15:00
megabiblioteca digitale

Google Books vince, non ha violato il diritto d'autore

La battaglia dura da quasi 11 anni e si può dire conclusa: Google non ha violato nessun diritto d'autore

Google Books non viola diritto d'autore
Google Books non viola diritto d'autore Foto: Shutterstock

NEW YORK - Una biblioteca digitale come mai viste prima e completamente gratuita. L’ambizioso progetto di Google ottiene finalmente il via libera legale tanto atteso. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha, infatti, respinto il ricorso dell’associazione Authors Guild, preoccupata per le conseguenze negative che l’iniziativa del colosso americano potrebbe comportare per il settore librario.

Google non ha violato i diritti di copyright
Il progetto di Google, detto «Library Project» rientrerebbe, secondo il giudice, nella categoria «faire use», ossia la presentazione del materiale coperto da copyright per scopi didattici e documentali. Google Books (Libri in italiano) è un progetto nato nel lontano 2004 e ha l’obiettivo di rendere disponibili sul web tutti i libri di tutte le lingue, attraverso una partnership con alcune biblioteche americane. Come è facile intuire, i libri coperti da copyright non sono disponibili in versione completa, ma solo in brevi estratti di lunghezza variabile concordata con l’autore. In più di 11 anni BigG ha scagionato ben 20 milioni di libri e documenti mettendoli on-line. Con la sentenza si chiude con capitolo duranto ben 10 anni dove Google ha dovuto affrontare critiche e vedersi innalzare muraglie da migliaia di scrittori ed esponenti della materia. Malgrado gli attacchi mediatici, alla fine, Google ne è uscita vincitrice.

Google Books è legale
Del resto l’era digitale sta dilagando a macchia d’olio, conquistando territori come facevano gli imperatori di un tempo. Solo che oggi sono i colossi americani delle tecnologie a essere veri e propri imperatori. E Google ha spiegato in una nota che «il prodotto funziona come un catalogo a schede per l'era digitale, fornendo alle persone un nuovo modo per trovare e comprare libri, portando avanti allo stesso tempo gli interessi degli autori». Delusa, invece, la Authors Guild secondo cui il progetto non farà altro che far guadagnare Google a discapito degli autori dei libri che rimarranno come sempre esclusi dai benefici della digitalizzazione.