19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Nuova era per il giornalismo

E' il momento del «drone journalism»

Arrivano infatti i droni-reporter, nuove macchine volanti, che hanno trovato già diverse applicazioni in numerosi settori civili e militari e che stanno per rivoluzionare anche la professione giornalistica. Sono in grado, infatti, di scattare foto aeree da punti di vista inusuali o di effettuare riprese video in zone pericolose o inaccessibili.

ROMA - Inizia una nuova era per il giornalismo. Arrivano infatti i droni-reporter, nuove macchine volanti, che hanno trovato già diverse applicazioni in numerosi settori civili e militari e che stanno per rivoluzionare anche la professione giornalistica. Sono in grado, infatti, di scattare foto aeree da punti di vista inusuali o di effettuare riprese video in zone pericolose o inaccessibili. E alcune aziende italiane sono pronte a proporre sul mercato dei nuovi droni appositamente studiati per giornalisti, fotoreporter e troupe tv. Queste soluzioni saranno presentati per la prima volta durante «Roma Drone Conference», il ciclo di conferenze sulle applicazioni dei droni organizzato dall'associazione Ifimedia in collaborazione con Mediarkè. La prima conferenza, che si svolgerà a Roma il prossimo 8 ottobre presso l'Atahotel Villa Pamphili, affronterà infatti il tema del «drone journalism» e sarà patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti e dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac).

Diversi i nuovi droni-reporter che saranno presentati a «Roma Drone Conference». Tra questi, due modelli di Italdron, una società di Ravenna specializzata in questi piccoli aeromobili telecomandati. Il primo è lo "Scrabble 4", un quadricottero di dimensioni contenute, con un peso massimo al decollo di 1,5 kg e un range d'azione di circa 1 km. Il secondo è il nuovissimo «High One 4HSE», che Italdron commercializza in Italia da pochi mesi: è sempre un quadricottero, ha un peso al decollo di 5,5 kg e un'autonomia di volo fino a 18 minuti. Altri due progetti saranno invece presentati da HobbyHobby, società di Roma che vanta collaborazioni con la Nasa e con l'università cinese di Shenzhen. Il primo è il «Phantom 2 edizione Oro», versione modificata del noto drone quadricottero prodotto dal colosso cinese DJI, che gli ingegneri romani hanno personalizzato per le esigenze di giornalisti e fotografi. Il secondo progetto di HobbyHobby è un quadricottero di concezione totalmente italiana: il drone, che sarà svelato per la prima volta alla conferenza di Roma, è stato studiato proprio per le attività giornalistiche, avrà un peso inferiore ai 2 kg e un'autonomia record di circa 39 minuti (contro i 13 minuti del «Phantom 2»).

«Il drone journalism rappresenta davvero la prossima sfida tecnologica per il giornalismo, anche per quello italiano», ha dichiarato Luciano Castro, presidente di Roma Drone, per il quale «nel prossimo futuro, piccoli droni portatili telecomandati, capaci di fornire riprese aeree ad alta risoluzione, entreranno in dotazione di troupe tv e anche di singoli inviati in zone calde». Naturalmente, «ciò rappresenterà una nuova evoluzione tecnologica per la professione giornalistica, ma porrà anche non pochi problemi etici e giuridici per quanto riguarda la privacy», riconosce Castro.