Google street view, Garante Privacy apre istruttoria
Le Cars utilizzate per creare le mappe fotografiche hanno raccolto dati su wi-fi e comunicazioni elettroniche. I Pm di Milano: «Meglio tardi che mai»
ROMA - Il Garante per la privacy ha avviato un'istruttoria nei confronti di Google per verificare la liceità e la correttezza del trattamento dei dati personali effettuato nell'ambito del servizio Street View. Lo scorso 14 maggio davanti all'autorità tedesca per la protezione dei dati la società informatica americana aveva ammesso di aver registrato «involontariamente» le attività online degli utenti di reti pubbliche wi-fi con le antenne delle sue auto che dal 2007 girano le strade di tutto il mondo per creare le mappe fotografiche consultabili su Street View.
IL PROCEDIMENTO - Il procedimento del Garante è stato aperto in merito alla raccolta effettuata dalla società sul territorio italiano e che, secondo quanto ammesso dalla stessa Google Italia, ha riguardato, oltre che immagini e dati relativi alla presenza di reti wireless e di apparati di rete radiomobile, anche frammenti di comunicazioni elettroniche, eventualmente trasmesse dagli utenti su reti wireless non protette. Riguardo a quest'ultima tipologia di dati, il Garante ha invitato la società a sospendere qualsiasi trattamento fino a diversa direttiva dello stesso Garante.
Con particolare riferimento a tutti i dati eventualmente «captati» dalle Google cars, l'azienda americana dovrà comunicare al Garante la data di inizio della raccolta delle informazioni, per quali finalità e con quali modalità essa è stata realizzata, per quanto tempo e in quali banche dati queste informazioni sono conservate. Google dovrà chiarire, inoltre, l'eventuale impiego di apparecchiature o software 'ad hoc' per la raccolta di dati sulle reti wi-fi e sugli apparati di telefonia mobile. La società dovrà comunicare, infine, se i dati raccolti siano accessibili a terzi e con quali modalità, o se siano stati ceduti.
SODDISFATTI I PM DI MILANO - «Meglio tardi che mai». È questo il commento dei pm milanesi Alfredo Robledo e Francesco Caiani sulla notizia che il garante della privacy ha aperto un'istruttoria sul servizio Google Street View. Spiegano i pm: «Il garante aveva preannunciato già nel 2008 regole chiare, dicendo che non sarebbe stato possibile riprodurre le immagini di volti e targhe. Ha impiegato due anni per aprire un'istruttoria che andava aperta subito».
I pm Robledo e Caiani sono i magistrati che hanno chiesto e ottenuto la condanna a sei mesi di reclusione per violazione della privacy di quattro dirigenti di Google in riferimento all'inserimento sul web del video choc di un ragazzo autistico vessato da alcuni suoi compagni di una scuola di Torino nel 2006.
INDAGINE ANCHE IN GERMANIA - Anche la Germania avvia una indagine su possibili violazioni della privacy da parte di Google, tramite le rilevazioni di dati su connessioni internet senza fili (Wi-Fi) non protette, che sono state effettuate durante la sua campagna di mappatura delle strade delle varie metropoli in Europa. A riferire dell'indagine è stato il procuratore di Amburgo, Wilhelm Moellers, all'agenzia tedesca Dapd, senza precisare a carico di quali dipendenti del gruppo sia in corso.
Venerdì scorso il gigante internet americano aveva riconosciuto alcune violazioni dei diritti di privacy, scusandosi con gli utenti. Sulla vicenda la società è finita sotto le critiche delle autorità tedesche: il ministro per la tutela dei consumatori, Ilse Aigner ha parlato di un episodio «allarmante» che mostra come Google manchi di comprensione verso la necessità di tutelare la privacy.
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