20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Fillon non molla, Juppé invece non si candida

Presidenziali francesi: bagno di folla per Fillon, Juppé dice no a «negoziati partigiani»

Mentre François Fillon ha ribadito che non intende ritirarsi dalla corsa all'Eliseo, nonostante lo scandalo degli impieghi fittizi di moglie e figli che minaccia di trascinarlo in tribunale, l'ex premier francese Alain Juppé ha confermato ancora che non si candiderà

PARIGI - Centrodestra francese sull'orlo di una crisi di nervi. François Fillon ha ribadito che non intende ritirarsi dalla corsa all'Eliseo, nonostante lo scandalo degli impieghi fittizi di moglie e figli che minaccia di trascinarlo in tribunale, mentre l'ex premier francese Alain Juppé ha confermato, una volta per tutte, che non si candiderà alle elezioni presidenziali.

Fillon: "Sono solo? No"
Procediamo con ordine. Fillon nel corso di una grande adunata popolare a Parigi, organizzata al Trocadéro, nei pressi della Tour Eiffel, ha voluto plebiscitare la sua decisione di continuare la campagna elettorale, arringando i suoi sostenitori. "Miei cari compatrioti, dicono che sono solo, vogliono che sia solo. Ma noi siamo soli...?». "Mi attaccano da tutte le parti" ha proseguito Fillon, dopo il no oceanico della folla. "Ma, in tutta coscienza, devo ascoltare voi, ascoltare questa folla immensa che mi spinge ad andare avanti. E devo anche interrogarmi su quelle persone che manifestano dubbi e abbandonano la nave. La loro responsabilità è enorme, come la mia...".

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"Nessuno può impedirmi di essere candidato"
Il candidato del centrodestra ha poi ribadito la sua decisione anche in un'intervista alla rete televisiva France 2, in cui ha risposto seccamente "no" alla domanda se avesse intenzione di ritirarsi dalla corsa all'Eliseo, nonostante lo scandalo che lo ha travolto. "La mia candidatura è sostenuta da una maggioranza degli elettori di centro e di destra, come dimostrato nel comizio di Parigi al quale hanno partecipato decine di migliaia di persone", ha ribadito Fillon, "e nessuno può impedirmi di essere candidato" ha concluso.

Juppé: "Non intendo impegnarmi in negoziati partigiani e in mercanteggiamenti vari di poltrone"
Dal canto suo, l'ex premier francese Alain Juppé, il sindaco di Bordeaux battuto da Fillon alle primarie ma sollecitato da più parti a toglierle le castagne dal fuoco del centrodestra, ha confermato che non si candiderà alle elezioni presidenziali, malgrado la crisi scatenata dal "Penelopegate" che sembra avere messo in ginocchio la candidatura di Fillon. "Non intendo impegnarmi in negoziati partigiani e in mercanteggiamenti vari di poltrone" ha dichiarato pubblicamente Juppé. "Per un gollista, non è questo lo spirito delle elezioni presidenziali. Non sono quindi oggi in grado di costruire il necessario concorso intorno a un progetto federativo ed è per questo che confermo, una volta per tutte, che non mi candiderò alla presidenza della Repubblica".