24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Libia

Libia, e ora Haftar minaccia di bombardare le navi italiane

Ora che il Parlamento italiano ha dato l'ok alla missione, Haftar è passato alle minacce, e ha ordinato all’Aeronautica militare e alla Marina di intercettare ogni imbarcazione straniera entrata in acque libiche

TRIPOLI - La missione italiana in Libia a supporto della guardia costiera locale, seppure richiesta dal governo di Fayez al-Sarraj, aveva già suscitato le proteste del governo rivale di Tobruk e del generale Khalifa Haftar, a capo dell’Esercito nazionale libico nonché uomo forte della Cirenaica. Tobruk, addirittura, aveva definito l'iniziativa italiana, di cui lo stesso Sarraj aveva dovuto precisare la natura, un vero e proprio «atto di guerra», lesivo della sovranità della Libia. E ora che il Parlamento italiano ha dato l'ok alla missione, Haftar è passato alle minacce, e ha ordinato all’Aeronautica militare e alla Marina di intercettare ogni imbarcazione straniera entrata in acque libiche, ad eccezione di quelle commerciali. E’ quanto riporta il sito informativo libico «al Marsad», ritenuto vicino all’uomo forte della Cirenaica.

La condanna di Tobruk
Il parlamento libico di Tobruk ha condannato la missione navale italiana in acque libiche come una violazione della sovranità nazionale, affermando di non riconoscere la validità dell’accordo raggiunto dal governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj con le autorità italiane. Stando a quanto riportato dal Libya Herald, la Camera dei rappresentanti ha sollecitato un intervento delle Nazioni Unite per scongiurare una crisi con l’Italia.

Notizia respinta da fonti governative italiane
La notizia, però, è stata respinta da fonti governative italiane, chel'hanno definita «inattendibile e infondata». Le stesse fonti sottolineano come l’Italia in Libia non abbia rapporti solo con la parte politica del governo di Tobruk, ma l’Italia è presente anche in altra zona di quel Paese, come Misurata, che è sotto il controllo di altra fazione. Intanto, la nave Comandante Borsini, incaricata dell’attività di ricognizione e definizione della missione italiana a sostegno alla Marina e alla Guardia costiera libica è a Tripoli. Il portavoce della Marina libica Ayub Gassem ha precisato che l’attività italiana durerà cinque giorni e che l’arrivo della nave rientra nella «cooperazione tra Libia e Italia per rafforzare le capacità della Marina libica e delle forze della Guardia costiera».