20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Ambasciatore all'Onu: gli unici che possono fermarla sono loro

Corea del Nord, Usa: faremo pressioni sulla Cina perché agisca contro Pyongyang

L'ambasciatore Usa all'Onu ha dichiarato che gli Stati Uniti intendono 'fare pressione' sulla Cina affinché 'agisca' contro la corsa alle armi nucleari dalla Corea del Nord

WASHINGTON - Gli Stati Uniti intendono «fare pressione» sulla Cina affinché «agisca» contro la corsa alle armi nucleari dalla Corea del Nord: lo ha detto l'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, pochi giorni prima della visita del presidente cinese Xi Jinping. «L'unico paese che può fermare la Corea del Nord è la Cina e loro lo sanno (...) Devono agire e noi continueremo a fare pressione sulla Cina affinché agisca», ha insistito Nikki Haley in un intervista alla Abc.

Verso l'incontro Trump-Xi
Il presidente cinese Xi Jinping è atteso giovedì e venerdì in Florida per un incontro con Donald Trump nella sua residenza privata di Mar-a-Lago. Si tratterà del primo incontro tra i due leader di Washington e Pechino. "La conversazione più importante sarà su come gestire la non proliferazione della Corea del Nord», ha detto Nikki Haley, prefigurando un colloquio teso fra Trump e Xi su questo tema.

La posizione di Pechino
Pechino ha già annunciato la fine delle sue importazioni di carbone nordcoreano, in accordo con le sanzioni delle Nazioni Unite volte a convincere il paese ad abbandonare i suoi programmi nucleari e missilistici. Una misura ritenuta insufficiente da Nikki Haley. «Sappiamo che (il carbone) rientra in altro modo. Vogliamo vedere delle azioni forti della Cina per condannare la Corea del Nord, non solo parole», ha commentato.

Le manovre di Corea del Sud, Giappone e Usa
Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno lanciato manovre navali congiunte volte a contrastare la minaccia posta dai missili mare-terra lanciati dai sottomarini della Corea del Nord. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Seoul. Le manovre, che dureranno tre giorni e vedono impegnati 800 militari, sono state lanciate dopo che il presidente americano Donald Trump ha detto di essere pronto a «risolvere» da solo la questione nordcoreana, senza la collaborazione della Cina. Le esercitazioni hanno l'obiettivo di «garantire una risposta efficace alla minaccia sottomarina del Nord, in particolare ai missili mare-terra balistici strategici» e di dimostrare la «forte determinazione dei tre Paesi», ha aggiunto il ministero sudcoreano.