24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Kushner, consigliere del presidente, lo ha visto dopo le elezioni

Usa, dopo Flynn e Sessions tocca al genero di Trump. Il Presidente: caccia alle streghe

Dopo Michael Flynn, costretto alle dimissioni per contatti con Mosca, e Sessions, nel mirino per aver incontrato l'ambasciatore russo, e ora la volta di Jared Kushner, genero di Trump

WASHINGTON - Dopo Michael Flynn e Jeff Sessions, è ora la volta del genero del presidente Donald Trump e suo consigliere senior, Jared Kushner, che ha incontrato l'ambasciatore russo a Washington Sergey Kisliak. Lo riferisce oggi il New York e lo conferma la Casa bianca. L'incontro di Kushner con il diplomatico di Mosca sarebbe però avvenuto solo dopo le elezioni presidenziali del 2016.

Con lui anche Flynn
Secondo quanto spiegato, Kushner ha incontrato Kisliak nello scorso mese di dicembre nella Trump Tower. Con lui c'era anche Michael Flynn, nominato successivamente consigliere per la Sicurezza nazionale e costretto alle dimissioni per aver nascosto al vicepresidente Mike Pence di aver discusso di sanzioni con l'ambasciatore russo.

Il commento di Trump
Il presidente degli Stati uniti ha denunciato «una totale caccia alle streghe» nei confronti del segretario alla Giustizia Jeff Sessions, accusato di avere nascosto i suoi incontri con l'ambasciatore russo negli Stati uniti durante la campagna elettorale americana nel 2016. «Jeff Sessions è un uomo onesto», ha scritto Trump in un comunicato, accusando il partito democratico di «avere perso il senso della realtà».

Leggi anche «Putingate, e ora tocca a Sessions: accuse di contatti con la Russia»

Precisazioni
Trump ha tuttavia precisato che il suo ministro avrebbe potuto rispondere «più precisamente» quando ha assicurato pubblicamente di non avere avuto contatti con responsabili russi durante la campagna elettorale, mentre ha incontrato a due riprese l'ambasciatore russo a Washington. «Ma chiaramente non lo ha fatto intenzionalmente. Non ha detto nulla di sbagliato», ha commentato Trump.

Caccia alle streghe
«Tutta questa storia è un modo per non perdere la faccia per i democratici che sono stati sconfitti a un'elezione che tutti pensavano che dovevano vincere», ha accusato Trump. «Hanno perso le elezioni e ora hanno perso il senso della realtà», ha aggiunto. «La vera storia è che che esiste una fuga illegale di informazioni classificate e di altre informazioni. Si tratta di una caccia alle streghe!» ha concluso il presidente Usa.

Sessions si asterrà dalle indagini
Jeff Sessions, il segretario alla Giustizia degli Stati Uniti, ha annunciato che si asterrà dalle indagini sui possibili legami tra la Russia e alcuni membri della campagna di Donald Trump e allo stesso tempo da tutte le indagini sui possibili tentativi di influenzare le elezioni americane da parte di Mosca. Sessions ha detto di aver fatto questa scelta ritenendo giuste le raccomandazioni ricevute dai suoi consiglieri all'interno del dipartimento. «Mi hanno detto che visto che sono stato coinvolto nella campagna elettorale, non dovrei essere coinvolto in qualsiasi indagine che fa riferimento alla campagna», ha detto.

Autodifesa
«Sono stato onesto e corretto», ha detto Sessions facendo riferimento al suo intervento davanti al Senato, dove non ha rivelato di aver incontrato ufficiali del Cremlino. La scelta di Sessions è arrivata dopo che giovedì mattina il Washington Post ha rivelato che due volte nel corso della campagna elettorale il segretario alla Giustizia ha incontrato l'ambasciatore russo in Usa, Sergey Kislyak. «Non ricordo di avere avuto alcuna discussione politica con lui», ha tuttavia ribadito Sessions che oggi ha ricevuto pressioni da parte dell'opposizione dei democratici affinché si dimettesse. Poi il segretario alla Giustizia ha fatto un parziale passo indietro: «Avrei dovuto rivelare l'incontro con l'ambasciatore», ha detto, facendo riferimento alla sua testimonianza davanti al Senato. Perché non lo avrebbe fatto? Perché credeva che la domanda facesse riferimento solo al suo ruolo di consigliere di Trump. Infine Sessions ha detto di non aver incontrato altri russi oltre a l'ambasciatore Kislyak e di essere stato invitato da lui.

Piena fiducia
Il presidente americano Donald Trump ha detto di avere «piena fiducia» e aveva inoltre annunciato che non avrebbe dovuto decidere di astenersi delle indagini sul Russiagate, cosa che invece ha deciso di fare. Infine Trump ha aggiunto che «non era al corrente» dell'incontro di Sessions con l'ambasciatore, ma che comunque è convinto che il segretario alla Giustizia non abbia mentito al Senato.

Pence e l'email privata
Ma anche il vice presidente degli Stati uniti, Mike Pence, è finito nell'occhio del ciclone per aver fatto uso di una email privata per affari pubblici quando era governatore dell'Indiana: lo riferisce oggi la stampa americana, spiegando che la mail di Pence fu hackerata

Spiegazione
L'Indianapolis Star spiega oggi che Pence ha utilizzato un indirizzo privato per discutere di «questioni sensibili» e «temi di sicurezza nazionale». Il giornale sottolinea che l'ufficio del vice presidente ha confermato che «Mike Pence ha avuto un account di posta elettronica statale e uno personale»«Come governatore, Pence ha pienamente rispettato la legge dell'Indiana riguardo all'uso di posta elettronica e alla sua conservazione», ha precisato il suo ufficio al giornale. «Le email del governo, i suoi account statali e personali vengono archiviati dallo Stato in ottemperanza alla legge dell'Indiana, e vengono gestite secondo il Public Records Act».