28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
30 elettori repubblicani potrebbero non votare per lui

Trump ha vinto, ma potrebbe non diventare mai Presidente

Secondo un professore di Harvard, già 30 elettori repubblicani potrebbero non confermare il mandato popolare il 19 dicembre, votando contro Trump. Per bloccarlo ne servono 37

Il presidente eletto Donald Trump.
Il presidente eletto Donald Trump. Foto: Shutterstock

WASHINGTON - Dovrebbe mancare poco, molto poco, all'insediamento ufficiale di Donald Trump alla Casa Bianca. Il calendario che segna l'avvicinamento del tycoon alla presidenza degli Stati Uniti prevede, in particolare, la riunione del Collegio elettorale che dovrà confermarne l'elezione, il prossimo 19 dicembre, e il passaggio di consegne ufficiale, il 20 gennaio. Eppure, l'imprevisto dell'ultimo minuto è in agguato, e potrebbe portare addirittura a un clamoroso colpo di scena.

30 grandi elettori pronti a stoppare Trump?
Perché Larry Lessing, professore di legge di Harvard, candidato subito bruciato per la nomination democratica, ha dichiarato di essere avere notizia di circa 30 grandi elettori repubblicani che sarebbero pronti a rompere la promessa elettorale e votare contro Donald Trump. Secondo quanto riportano i media stranieri, Lessing avrebbe pure offerto assistenza legale agli elettori che decideranno di esercitare il diritto di votare «secondo coscienza»: il che significa, in altre parole, rigettare il mandato loro assegnato dal voto popolare nei singoli Stati. 

Il voto del Collegio
La maggior parte degli Stati «legano» i loro elettori, attraverso la legge, al risultato del voto popolare, ma secondo il professore di Harvard esisterebbero precedenti per sostenere che tali funzionari federali dovrebbero poter legittimamente esercitare il loro giudizio indipendente su chi votare.

Ne servono 37
Per ora, solo un elettore repubblicano, Chris Suprun del Texas, ha dichiarato pubblicamente che non voterà per Trump, descrivendo il presidente eletto come del tutto non qualificato per guidare gli Stati Uniti. Ma parlando alla MSNBC, Lessing ha dichiarato che sono molti di più gli elettori che starebbero considerando di rovesciare il proprio mandato il 19 dicembre. Qualora il loro numero si avvicinasse ai 37 necessari per evitare che Trump arrivi alla soglia dei 270, lo scenario politico potrebbe assumere tinte clamorose.

Poi la palla passerebbe al Congresso
Secondo Lessing, sarebbero 20, se non 30, gli indecisi. Nella storia degli Usa, non è mai accaduto che il Collegio Elettorale votasse per ribaltare il risultato delle elezioni. Il caso che più si è avvicinato a questo scenario è avvenuto nel 1808, quando 6 elettori rifiutarono la vittoria di James Madison. Il professore non ha fornito alcuna prova delle sue affermazioni, ed in ogni caso la strada per «bloccare» Trump si prospetterebbe lunga e difficile. Perché, anche qualora 37 elettori votassero a suo sfavore, secondo quanto prescrive la Costituzione sarebbe il Congresso a doversi esprimere. E al Congresso i repubblicani sono comunque in vantaggio, visto che ci sono più Stati conservatori che democratici.

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Cosa c'entra la Russia
Ma per Lessing, questa volta l'ago della bilancia potrebbe essere costituito dall'ombra dell'influenza straniera – cioè russa – nelle elezioni presidenziali, e dal fatto che Trump si sia rifiutato di dissociarsi apertamente dal pur ipotetico ruolo di Mosca nella sua elezione. In effetti, sul fatto che la strada di Trump sia già oggi lastricata di ostacoli non ci sono dubbi. Basti vedere le continue accuse statunitensi alla Russia – e direttamente a Putin – a proposito del suo presunto ruolo nel far vincere il tycoon. Addirittura, i leader del Congresso e del Senato ed esponenti democratici e repubblicani insieme hanno annunciato la loro volontà di far partire un'inchiesta sull'influenza che Mosca avrebbe esercitato – attraverso attacchi hacker e diffusione di «fake news» – a discapito dell'elezione di Hillary Clinton. Circostanza che ricorda i peggiori periodi della Guerra fredda. Che sia questo, dunque, il contesto in cui giungerà il «ribaltone» del voto del Collegio elettorale?