18 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Presidenziali USA 2016

Trump, a rischio il voto degli «uomini bianchi»?

Il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali ha fatto danno a sé stesso al punto da vedere indebolire il nocciolo duro di elettori su cui fino ad ora aveva potuto contare a occhi chiusi: gli uomini di razza bianca. Ciò potrebbe costargli caro visto che in quel bacino di americani risiede l'unica possibilità di vittoria a novembre.

Il candidato repubblicano, Donald Trump
Il candidato repubblicano, Donald Trump Foto: Shutterstock

NEW YORK - Provocazioni, insulti e dichiarazioni controverse stanno costando care a Donald Trump. Il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali ha fatto danno a sé stesso al punto da vedere indebolire il nocciolo duro di elettori su cui fino ad ora aveva potuto contare a occhi chiusi: gli uomini di razza bianca. Ciò potrebbe costargli caro visto che in quel bacino di americani risiede l'unica possibilità di vittoria a novembre.
Forse per questo ieri sera in un comizio a Usa Charlotte, nel North Carolina, Trump ha stupito di nuovo, chiedendo scusa a quanti può avere offeso. «L'ho fatto. E credetemi o no, mi dispiace», ha dichiarato, scatenando risate e applausi dalla folla riunita ad ascoltarlo, «me ne pento. Soprattutto quando ho potuto causare dolore personale».

Sviluppo inatteso
Il quadro attuale di una campagna elettorale forse senza precedenti, suggerisce infatti uno sviluppo inatteso: che la rivale democratica Hillary Clinton riesca ad arginare le differenze di genere, magari proprio con gli uomini che fino ad ora hanno dimostrato di non apprezzarla.
L'ex segretario di Stato, la prima donna ad essersi aggiudicata la nomination di un partito principale, già si sfrega le mani. Alcuni sondaggi le danno ragione: negli Stati più cruciali Trump mostra gradimenti pari o inferiori a quelli che vantava quattro anni fa l'allora candidato del Gop Mitt Romney. Se il miliardario non riuscirà a fare meglio del mormone poi sconfitto da Barack Obama, difficilmente riuscirà a conquistare la fiducia degli elettori bianchi ancora indecisi. Il rischio è ancora più grande alla luce del fatto che - come segnala il Financial Times - Clinton potrebbe essere il primo candidato democratico dal 1952 a vincere tra gli elettori bianchi che si sono laureati. Un tale risultato non sarebbe da poco visto nel 2012 Romney aveva conquistato il 52% di questo target contro il 42% di Obama.

Clinton recupera quota nei sondaggi
Dal momento che gli elettori bianchi con al massimo un diploma rappresentano solo il 45% degli elettori con diritto di voto, la strategia di infondere paura tra la classe operaia pr convincerla a stare con Trump potrebbe fallire. Già quattro anni fa le persone di razza bianca che hanno frequentato al massimo le scuole superiori non rappresentavano - una prima nella storia Usa - la maggioranza di chi poteva recarsi alle urne.
Mentre Trump lede sé stesso, Clinton recupera quota nei sondaggi tra gli uomini in generale. Secondo Nbc News/Wall Street Journal, a livello nazionale Clinton ha superato il candidato repubblicano raggiungendo il 43% delle preferenze contro le 42% del rivale. La rilevazione condotta da Bloomberg Politics sostiene invece che Trump sia ancora al comando, ma solo a cifra singola. Romney conquistò questa categoria demografica con un vantaggio del 27% su Obama. Questi dati sono particolarmente preoccupanti per il candidato repubblicano, soprattutto se si considerano i risultati anche peggiori che sta registrando nella popolazione afroamericana. Gli ultimi sondaggi collocano le sue preferenze vicino all'1%, mentre i latini non superano il 20%, circa 7 punti in meno di quanto ottenuto da Romney nelle ultime elezioni.

Manafort si dimette da presidente campagna Trump
Dopo essere stato ridimensionato nei giorni scorsi, Paul Manafort ha presentato le sue dimissioni da direttore della campagna presidenziale del candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi, Donald Trump.
Lo staff di Trump, dopo le prime indiscrezioni di stampa, ha confermato la notizia: «Questa mattina, Paul Manafort ha offerto le sue dimissioni dalla campagna, che sono state accettate». Trump, nel comunicato diffuso, ha ringraziato Manafort «per il suo ottimo lavoro; Paul è un vero professionista e gli auguro i migliori successi».
Trump ha scelto come nuovo capo Steve Bannon, che guidava il sito conservatore Breitbart, mentre Kellyanne Conway passerà dal ruolo di consulente specializzata in sondaggi a manager della campagna. Nei giorni scorsi, lo staff di Trump aveva cercato di minimizzare i cambiamenti, affermando che non si trattava di un ridimensionamento di Manafort, da settimane al centro di polemiche per il suo lavoro per il partito filorusso dell'ex presidente ucraino, Viktor Yanukovych.

(con fonte Askanews)