26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Presidenziali USA 2016

Clinton, Trump e la conquista della «Rust Belt»

Dopo una conferenza stampa con il suo vice, Tim Kaine, la candidata democratica è partita per un viaggio in pullman che la porterà in Pennsylvania e in Ohio, due stati della Rust Belt, di vitale importanza per i repubblicani e vinti sia nel 2008 che nel 2012 da Barack Obama.

NEW YORK - Dopo la chiusura della convention di Philadelphia, che ha incoronato Hillary Clinton candidato del partito democratico alle presidenziali di novembre, si apre adesso per l'ex first lady un'importante campagna elettorale che nei prossimi mesi la porterà alla sfida diretta con Donald Trump. Clinton non ha riposato neppure un giorno e ieri, dopo una conferenza stampa con il suo vice, Tim Kaine, è partita per un viaggio in pullman che la porterà in Pennsylvania e in Ohio, due stati della Rust Belt, di vitale importanza per i repubblicani e vinti sia nel 2008 che nel 2012 da Barack Obama.

Si tratta di un modo per difendere la conquista del presidente uscente, ma allo stesso tempo per tornare a parlare in una regione del paese che sin dall'inizio della campagna Donald Trump sta cercando di conquistare: il candidato sta puntando sulla classe operaia bianca della Rust Belt, che finora è stata dalla sua parte, decretando il suo successo. E la strategia di Clinton sarà quella di spiegare perché Trump non è qualificato per guidare gli Stati Uniti. Inoltre di democratici sperano di poter guadagnare spazio vitale grazie al buon andamento della convention di Philadelphia che ha di gran lunga superato quella repubblicana di Cleveland.

Tuttavia la maggior parte dei sondaggi sostengono che la sfida sarà molto difficile e combattuta, visto che nelle ultime settimane Trump è riuscito a mangiare lentamente il vantaggio costruito da Clinton in precedenza. L'ex first lady intanto sta cercando di far notare di più il suo lato umano e di far dimenticare le voci che la descrivono come una donna fredda e calcolatrice. Sa infatti che il miliardario può guadagnare spazio grazie al fattore empatia, sula quale lei è spesso carente.

Clinton e Kaine ieri hanno tenuto il loro ultimo discorso alla Temple University prima di lasciare Philadelphia e viaggiare nei due stati: nei prossimi giorni si fermeranno a Harrisburg e Pittsburgh e ancora a Youngstown e Columbus. Per ora sembra che la Pennsylvania, in mano democratica dal 1992, possa restare a Clinton che è avanti di 9 punti. Ma i media americani sostengono che nulla è scontato in questa gara. E che Trump - avvistato a Scranton, Pennsylvania, nei giorni scorsi - punti molto sullo stato.

Intanto ieri Trump ha parlato dal Colorado, per la prima volta dopo la convention democratica. Ha duramente attaccato «la corrotta Hillary», sostenendo che le parole della politica democratica su di lui fossero «prive di fondamenta» e che non abbia mai parlato dei tenti problemi che il paese deve affrontare. La sua visione - ha concluso Trump - prevede una America senza controlli ai confini dove i lavoratori non hanno né potere né sicurezza.

(con fonte Askanews)