19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Convention Repubblicani 2016

Melania Trump: «Uniamoci in una campagna nazionale senza precedenti»

Di bianco vestita, perfettamente truccata, capelli lunghi davanti alle spalle, l'ex modella nata in una Slovenia comunista ha lanciato un messaggio di un'unità in un'arena che solo poche ore prima aveva dimostrato quanto il Gop è ancora diviso.

Donald e Melania Trump alla Convention dei Repubblicani in corso a Cleveland
Donald e Melania Trump alla Convention dei Repubblicani in corso a Cleveland Foto: Shutterstock

NEW YORK - Donald Trump ha rotto, come al solito, ogni tradizione presentandosi sul palco della prima notte della convention repubblicana. Lo fatto come uno showman, spuntando da dietro le quinte come un'ombra su uno sfondo così bianco da accecare. Sulle note dei Queens «We are the champions» - noi siamo i campioni - ha brevemente ringraziato il pubblico: «Vinceremo. Vinceremo alla grande». E poi ha presentato la «prossima first lady degli Stati Uniti», la moglie Melania.

Messaggio di unità
Di bianco vestita, perfettamente truccata, capelli lunghi davanti alle spalle, l'ex modella nata in una Slovenia comunista ha lanciato un messaggio di unità in un'arena che solo poche ore prima aveva dimostrato quanto il Gop è ancora diviso. Nel pomeriggio americano a Cleveland (Ohio) era esploso il caos quando lo schieramento del «Never Trump» - delegati in rappresentanza del movimento dentro il partito contrario al magnate dell'immobiliare - aveva chiesto un cambiamento delle regole della convention. Il piano era di permettere ai delegati di votare per chi desiderano, secondo coscienza, invece che esprimere una preferenza in base a quanto espresso dagli elettori nel corso delle primarie. Quel piano però è fallito spianando la strada all'incoronazione ufficiale di Trump.
E' stata sua moglie (la terza) a usare i toni più positivi in una serata altrimenti dominata da discorsi centrati sul terrorismo, sull'insicurezza internazionale e sugli attacchi alla rivale democratica Hillary Clinton. Dell'ex first lady, Melania non ha fatto nemmeno cenno, lei che potrebbe diventare la prima moglie di un Commander in chief ad essere nata all'estero dopo Louisa Adams, coniuge del sesto presidente Usa Quincy Adams (entrato nella Casa Bianca nel 1825).

Donald è la persona giusta
Come prevedibile, Melania ha giocato sui valori della famiglia e sui successi imprenditoriali del marito per dimostrare che è lui il candidato adatto a conquistare lo Studio Ovale: «Se volete qualcuno che lotti per voi, è lui la persona giusta. Non si arrenderà mai ma soprattutto non vi abbandonerà mai. E' sempre stato un leader grandioso, ora lavorerà per voi».
Con una certa compostezza, e qualche intoppo minore, Melania ha spiegato che il successo del marito indica inclusione, non divisioni. Donald Trump - ha detto ammettendo di essere di parte, «ma per buone ragioni» - «offre una nuova direzione, un cambiamento, prosperità. Vuole rappresentare tutte le persone, non solo alcune». A quel punto sono scoppiati gli applausi e le grida di approvazione. «Ciò include cristiani, ebrei, musulmani; ispanici, afroamericani e asiatici; poveri e la classe media», ha aggiunto senza però dire tre cose: che il bacino elettorale in cui Trump ha fatto davvero breccia sono i bianchi, che la sua discesa in campo era incominciata accusando gli immigrati messicani di essere «stupratori» e che è stato il marito a lanciare l'idea di impedire almeno temporaneamente l'ingresso in Usa dei musulmani per evitare che potenziali terroristi mettano piede sul territorio americano.

Melania: Ci saranno momenti buoni e cattivi
Melania Trump ha tentato anche di ammorbidire l'immagine del marito, famoso per essere brusco e sbrigativo. «E' duro quando lo deve essere, ma è anche gentile, premuroso. Per questo mi sono innamorata di lui».
Facendo riferimento agli elettori che hanno «trasformato questa improbabile campagna elettorale in un movimento che sta ancora guadagnando forza e numeri», Melania ha anticipato che la da qui alle elezioni del prossimo novembre la sfida contro il rivale democratico «sarà dura. Ci saranno momenti buoni e cattivi». D'altra parte - ha continuato strappando sorrisi - «non sarebbe una competizione alla Trump senza un po' di eccitamento e drammi». Per questo implicitamente chiede al Gop di unirsi. «La stagione delle primarie e i suoi momenti duri sono finiti. Uniamoci in una campagna nazionale senza precedenti». Lei garantisce che Trump «resterà focalizzato su una cosa sola: questo Paese bellissimo che ama così tanto». I suoi successi «parlano da soli e la sua performance durante le primarie ha dimostrato che sa come vincere e come rimanere focalizzato nel proteggere il nostro Paese, tenerlo al sicuro».
E «ai cittadini di questa grande nazione» - per altro divisa dal razzismo, come dimostrato dagli abusi della forza di agenti di polizia bianchi contro afroamericani spesso innocenti - Melania ha detto: «E' la gentilezza, l'amore e la compassione degli uni verso gli altri che ci terranno insieme. Questi sono valore che io e Donald porteremo alla Casa Bianca». Con risolutezza ma con tatto. Parola di Melania Trump, che il 28 luglio 2006 è stata «molto orgogliosa di diventare cittadina degli Usa. Il più grande privilegio sul pianeta Terra». Applausi.

(con fonte Askanews)