Terrorismo, ecco perché il Ramadan è il mese degli attentati
Oltre 300 persone sono morte nei vari attentati portati a termine in tutto il mondo dai jihadisti durante il Ramadan. E non è una coincidenza
BAGHDAD - Oltre 300 persone sono morte nei vari attentati portati a termine in tutto il mondo dai jihadisti durante il Ramadan, il mese sacro ai musulmani che lo considerano generalmente un periodo dedicato alla penitenza e alla moderazione.
L'interpretazione tradizionale
In tal senso - come spiega alla Bbc Shiraz Maher, analista del King's College di Londra - il Ramadan viene considerato un periodo in cui dedicarsi al jihad, inteso come battaglia spirituale, un periodo di maggiore ascetismo ed in cui si cerca la misericordia di Allah: anche per questo motivo le moschee sono di solito molto più frequentate da fedeli e pellegrini.
L'interpretazione salafita
I salafiti, uno dei principali movimenti che incarnano un Islam più radicale, intende invece il Ramadan come un periodo in cui impegnarsi maggiormente nel jihad inteso come scontro militare: non a caso il Fronte al Nusra. La branca siriana di al Qaida, lo ha definito di recente «il mese delle conquiste». Così anche l'Isis, il cui portavoce Mohammed al-Adnani aveva chiesto ai militanti in tutto il mondo di «tenersi pronti e farne un mese di calamità per gli infedeli», un invito rivolto «specialmente ai combattenti e ai sostenitori del Califfato in Europa e in America».
L'origine storica
La connessione fra il Ramadan e il jihad risale allo stesso Maometto, che proprio nel Ramadan del 624 combatté a Badr la sua prima battaglia importante, e nello stesso periodo otto anni più tardi conquistò la Mecca. Per l'Islam radicale questa interpretazione militare è altrettanto o più importante di quella spirituale, e Abdullah Azzam - leader dei mujaheddin afgani negli anni Ottanta e ritenuto «il padre del jihad moderno» - sostenne che «ignorare il jihad è come ignorare la preghiera e il digiuno: il jihad è la più alta forma di adorazione, e per suo tramite il muslmano può unirsi alle schiere più elette (del paradiso)».
(Fonte Askanews)
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