29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
La promessa di fine mandato

Isis, Obama è sicuro: «Entro la fine dell'anno libereremo Mosul»

Proprio ora che si avvicina la fine del suo mandato, il presidente Barack Obama ha profetizzato la liberazione di Mosul dall'Isis entro la fine dell'anno. Che stia cercando di correggere il «tiro» di una presidenza giudicata troppo debole nella lotta al terrore?

Il presidente Usa Barack Obama.
Il presidente Usa Barack Obama. Foto: Shutterstock

WASHINGTON - Barack Obama ne è assolutamente certo. La città irachena di Mosul, roccaforte del gruppo dello Stato islamico, «prima o poi» cadrà e sarà strappata al controllo dell'Isis. Il presidente degli Stati Uniti ha ostentato sicurezza, parlando alla Cbs. «Come si vede, gli iracheni hanno la volontà di combattere e stanno guadagnando terreno, facciamo in modo che sia fornito loro maggiore sostegno», ha detto l'inquilino della Casa Bianca.

Le speranze di Obama
«Quando forniamo formazione e mettiamo a disposizione delle forze speciali, quando otteniamo notizie di intelligence - lavorando insieme alla coalizione - quello che vediamo è che possiamo continuare a stringere il cappio», ha insistito Obama. «La mia aspettativa è che entro la fine dell'anno, avremo creato le condizioni per cui Mosul finirà per cadere».

I piani della Difesa
Nella giornata di ieri, il segretario alla Difesa Ashton Carter, nel corso di una visita a sorpresa a Baghdad, ha peraltro annunciato che gli Usa dispiegheranno in Iraq «forze supplementari» per rafforzare la lotta contro le milizie dello Stato Islamico, e, a tal fine, autorizzeranno il ricorso a elicotteri da combattimento Apache in appoggio alle truppe locali, con l'obiettivo di strappare Mosul all'Isis, che la occupa dal giugno 2014.

L'impegno alla fine del mandato
Forse, proprio mentre si avvicina a grandi passi la fine del suo mandato, Obama si sta impegnando a «correggere» il tiro di una presidenza giudicata, da stampa e opinione pubblica, decisamente troppo debole in politica estera e nella lotta al terrorismo. Il teatro siriano, in particolare, ha dimostrato come la strategia americana di armare di ribelli contro Assad, sganciando qualche bomba senza troppa convinzione contro Daesh, era destinata al fallimento: solo dopo l'intervento di Putin, lo Stato islamico è stato duramente colpito, con la perdita di roccaforti importanti come quella di Palmira. Che il presidente, impegnandosi in extremis nella lotta al terrorismo, intenda lasciare ben altro ricordo di sè (o almeno provarci)?