Trump a messa redarguito dal reverendo
Donald Trump non è un candidato che ricorre alle parole del vangelo, ma ieri, a due settimane dall'inizio delle primarie per le presidenziali Usa, è andato in chiesa nell'Iowa, dove ha ricevuto una lezione di 'umiltà' e un indiretto invito a cambiare la sua linea sui migranti
NEW YORK - Donald Trump non è un candidato che ricorre alle parole del vangelo, ma ieri, a due settimane dall'inizio delle primarie per le presidenziali Usa, è andato in chiesa nell'Iowa, dove ha ricevuto una lezione di «umiltà» e un indiretto invito a cambiare la sua linea sui migranti.
Le parole del reverendo
«Gesù ci insegna oggi di essere venuto per quelli che non credono», ha detto il reverendo della Chiesa presbiteriana, Pamela Saturnia, invitando ad accettare «i più trascurati, i più discriminati, i più dimenticati nella nostra comunità e nel mondo», portando ad esempio i «profughi siriani» e i «migranti messicani». Proprio il candidato repubblicano ha proposto nelle scorse settimane di impedire a tutti i profughi siriani di entrare nel Paese, per problemi di sicurezza, e di espellere gli 11 milioni di migranti che vivono in maniera illegale negli Stati Uniti.
La risposta di Trump
«Abbiamo parlato di umiltà in chiesa - ha detto il miliardario al termine della cerimonia - non so se era diretto a me, forse». Alla stampa, il candidato alle primarie repubblicano ha raccontato di aver apprezzato la messa, aggiungendo: "Sono più umile di quanto la gente pensi». L'elettorato religioso è uno dei principali fattori in Iowa, dove Trump sfiderà il senatore Ted Cruz, figlio di un predicatore che gode di forte sostegno tra gli evangelici. «E' il momento della verità - ha aggiunto Trump, citato oggi dal New York Times - io voglio vincere in Iowa. Voglio veramente vincere».
(Con fonte Askanews)
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