25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
S'incamminano a piedi lungo la ferrovia

Ungheria, migranti forzano cordone polizia a frontiera

entinaia di migranti hanno forzato oggi un cordone della polizia ungherese vicino alla frontiera con la Serbia e si sono diretti verso nord-est lungo una ferrovia

BUDAPEST (askanews) - Centinaia di migranti hanno forzato oggi un cordone della polizia ungherese vicino alla frontiera con la Serbia e si sono diretti verso nord-est lungo una ferrovia. L'hanno riferito i media magiari. Si tratta della stessa area - a Roszke - nella quale si è recato ieri sera in visita il primo ministro magiaro Viktor Orban e dove ha ordinato un'accelerazione dei lavori di costruzione della barriera anti-immigrati.

Con le buone e le cattive
I migranti che hanno sfondato sono parte di un gruppo di circa 1.500 uomini, donne e bambini esasperati d'aver atteso diverse ore a un punto di raccolta. Immagini girate dai media locali mostrano poliziotti che tentano di placare due uomini sul terreno. Dopo aver forzato il cordone di polizia, i migranti, alcuni dei quali con bambini, si sono dati alla fuga correndo nei campi e hanno cominciato a seguire la stradfa ferrata in direzione della città di Szeged, che non è lontana. Poliziotti li hanno inseguiti, senza tuttavia tentare di fermarli.

Fuga
La fuga si è verificata quando sono arrivati due autobus che li avrebbero dovuti portare a un centro d'identificazione. E' l'ennesimo incidente del tipo che si verifica nella zona. Ieri circa 200 migranti hanno tentato di raggiungere a piedi Budapest, risalendo controsenso l'autostrada M5, prima di accettare di salire su un bus che li ha portati a un centro d'accoglienza.

Il muro
La frontiera serbo-ungherese è diventata la principale via d'accesso dei migranti all'Europa. Da inizio anno oltre 160mila persone hanno attraversato illegalmente la frontiera magiara. Il governo di destra guidato da Viktor Orban ha iniziato i lavori di costruzione di una barriera fatta di filo spinato da 175 km. Ma i lavori di costruzione vanno a rilento e, ieri, proprio per i ritardi si è dimesso il ministro della Difesa Csaba Hende.