Cina, In arresto i 12 manager ritenuti colpevoli del disastro di Tianjin
Sono stati accusati di negligenza e corruzione i dirigenti dell'azienda Rui Hai International, proprietaria del deposito di prodotti chimici esploso
PECHINO (askanews) - La polizia cinese ha arrestato 12 persone in relazione al disastro di Tianjin, dove il 12 agosto una serie di esplosioni ha distrutto gran parte della zona portuale e ucciso 139 persone.
In arresto i 12 dirigenti della Rui Hai International
Si tratta di 12 dirigenti dell'azienda Rui Hai International, proprietaria del deposito di prodotti chimici da dove sono partite le deflagrazioni; altri 11 amministratori locali sono stati incriminati, riferisce l'agenzia Nuova Cina. La settimana scorsa, quando già erano nelle mani della polizia, i manager erano apparsi in televisione per confessare di aver approfittato dei loro legami politici per ottenere autorizzazioni ed aggirare le misure di sicurezza. Gli amministratori locali invece sono accusati di negligenza e abuso di potere.
Oltre 500 i feriti in ospedale e l'area è stata contaminata
Oltre alle 139 vittime accertate, altre 34 persone risultano ancora disperse, mentre i ricoverati sono oltre 500. Le esplosioni hanno causato la dispersione nell'aria e nelle acque circostanti di sostanze chimiche altamente tossiche che suscitano tuttora timore fra gli abitanti di questa città di 15 milioni di persone. Le autorità cinesi hanno inoltre fatto salire il bilancio delle vittime dell'esplosione a 135 morti, con 38 persone ancora disperse. A darne notizia è l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Tutte le vittime accertate sono state identificate. Tra loro ci sono 81 pompieri e sette agenti di polizia. Tra i dispersi ci sono ancora 23 vigili del fuoco e quattro poliziotti. I feriti ancora in ospedale sono 582, a due settimane dall'esplosione. Di questi, 36 sono in condizioni gravi. L'esplosione, oltre ad aver danneggiato seriamente diversi edifici residenziali e circa 3mila auto di un vicino parcheggio, ha provocato anche una contaminazione chimica nell'area. Secondo le autorità, il deposito conteneva vari materiali tossici, tra i quali circa 700 tonnellate di cianuro di sodio.