19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Morti in diretta

Reporter uccisi in USA, ecco chi era Vester Lee Flanagan

Il killer dei due giornalisti aveva spesso crisi di rabbia e per questo era stato licenziato dal canale WDBJ. Si era laureato in giornalismo all'università di San Francisco e poi aveva lavorato in diversi network regionali.

NEW YORK (askanews) - Era stato licenziato due anni fa dal canale locale WDBJ per il quale lavoravano anche Alison Parker, 24 anni, e il cameraman Adam Ward, 27 anni, che ieri ha ucciso a colpi di pistola mentre erano in diretta. Vester Lee Flanagan di 41 anni, era stato un reporter del network dove era conosciuto con il nome di Bryce Williams, lo stesso usato dall'uomo in diversi account sui social network.

Perché ha ucciso
Flanagan era stato allontanato dal canale nel 2013 dopo una serie di diverbi con altri colleghi a cui erano seguite minacce. «Era una persona con la quale era molto difficile lavorare», ha detto il capo della rete locale Jeffrey A. Marks, commentando quanto successo poche ore prima. Si era laureato in giornalismo all'università di San Francisco e poi aveva lavorato in diversi network regionali degli Stati Uniti prima di arrivare, nel 2012, a WDBJ nella quale era rimasto un anno prima di essere allontanato. «Era un uomo infelice. Dopo diversi incidenti dovuti alla sua rabbia lo abbiamo licenziato. Non l'ha presa bene. Abbiamo dovuto chiamare la polizia per accompagnarlo fuori dalla redazione», ha detto Marks.

Chi era Flanagan
Flanagan, cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova, da tempo aveva un'ossessione per i commenti razzisti e per i social network, tanto che dopo aver ripreso l'uccisione dei due giornalisti (secondo diversi media americani con una GoPro) ha pubblicato il video su Facebook e su Twitter e poi ha commentato la sua decisione sostenendo che Alison avesse fatto diversi commenti razzisti. «Alison ha fatto commenti razzisti, l'hanno assunta dopo questo?», ha scritto sul suo profilo sul social network, ora bloccato, @bryce_williams7. Nel 2000 aveva fatto causa a una tv locale della Florida in cui aveva lavorato per «discriminazioni razziali e ritorsioni». Pochi giorni fa aveva pubblicato online un articolo di giornale sul processo in cui lui stesso sosteneva di essere stato chiamato «scimmia» da un producer del canale nel 1999. Inoltre dopo il licenziamento da WDBJ aveva fatto denuncia a livello federale contro il canale chiedendo 15.000 dollari di danni, senza tuttavia aver successo.