St. Louis, 18enne afroamericano ucciso dalla polizia colpito alla schiena
Mansur Ball-Bey, il diciottenne afroamericano ucciso mercoledì a St. Louis, negli Stati Uniti, da un poliziotto, è morto per un proiettile che lo ha colpito alla schiena
NEW YORK (askanews) - Mansur Ball-Bey, il diciottenne afroamericano ucciso mercoledì a St. Louis, negli Stati Uniti, da un poliziotto, è morto per un proiettile che lo ha colpito alla schiena. A rivelarlo è l'autopsia preliminare, secondo il resoconto del dipartimento di polizia locale. La polizia aveva dichiarato che il ragazzo, ricercato dalla polizia, aveva puntato una pistola contro i due agenti che volevano arrestarlo, provocando la loro reazione. Il capo della polizia della città del Missouri, Sam Dotson, ha dichiarato che il risultato dell'autopsia non contraddice il racconto degli agenti, secondo quanto riportato dal St. Louis Post-Dispatch.
Le giustificazioni
«Solo il fatto che sia stato colpito alla schiena non significa che stesse scappando» ha detto Dotson. «Può darsi, non sto dicendo che non sia così. Solo che non lo so, al momento». L'uccisione del ragazzo aveva immediatamente scatenato la protesta di diverse decine di persone, sfociata poi in scontri con la polizia.
L'ennesima Ferguson
Vicino a St. Louis si trova Ferguson, dove un anno fa è stato ucciso Michael Brown, un diciottenne afroamericano, disarmato, ucciso da un poliziotto: un episodio che ha riacceso le tensioni razziali negli Stati Uniti e dato il via alle proteste nei confronti delle forze dell'ordine, per la loro presunta brutalità verso i neri.
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