Presidenziali Usa, con il dibattito Trump divide l'America
All'indomani del dibattito tra 10 dei 17 repubblicani che corrono per le primarie del partito, volte a selezionare chi sfiderà il candidato democratico alle elezioni presidenziali 2016, l'America è divisa sulla performance di Trump
NEW YORK (askanews) - All'indomani del dibattito tra 10 dei 17 repubblicani che corrono per le primarie del partito, volte a selezionare chi sfiderà il candidato democratico alle elezioni presidenziali 2016, l'America riparte da una certezza e da una domanda. La certezza è che Donald Trump rimane al centro della scena del Gop. La domanda invece è: il confronto con i suoi avversari politici andato in scena ieri alla Quicken Loans Arena di Cleveland lo ha ulteriormente rafforzato o è stato invece dannoso?
Interpretazioni contrastanti
Secondo il Wall Street Journal, le correnti di pensiero che stanno prendendo corpo nei talk show americani, sui giornali e soprattutto sui social network, sono contrastanti. Alcuni sostengono che l'entusiasmo dell'elettorato è venuto meno dopo che il magnate newyorchese dell'immobiliare ha dovuto fare i conti con le domande difficili, forse scomode, fatte dai moderatori di Fox News (il canale tv su cui è andato in onda l'evento). A non essere piaciute sono state poi l'ammissione di Trump di non voler sostenere un altro repubblicano qualora non fosse lui a vincere le primarie e, soprattutto, l'ipotesi di correre da indipendente. Secondo altri, invece, il Donald Trump di ieri sera è lo stesso che fin qui ha sbaragliato i suoi avversari e si è posto come l'uomo da battere nelle primarie repubblicane. Altri sfidanti sembrano comunque avere guadagnato consensi. Stando agli esperti interpellati dal Wsj, il senatore della Florida Marco Rubio e il governatore dell'Ohio John Kasich sono stati forse più degli altri la sorpresa della serata.
Davvero il migliore?
«Kasich e Rubio hanno guadagnato di più», ha dichiarato su Twitter Ari Fleischer, ex addetto stampa della Casa Bianca sotto la presidenza di George W. Bush. E sul fratello dell'ex inquilino della Casa Bianca, l'esperto ha espresso più perplessità: «Bush (Jeb, ex governatore della Florida, ndr) e Walker (Scott, governatore del Winsconsin, ndr) sono apparsi neutrali. Trump ha fatto bene, ma la sua recita sta giungendo al limite». Ciò che comunque è ormai chiaro in questi primi mesi di dibattiti politici e confronti, diretti e non, è che il magnate del real estate è la figura politica che spacca i consensi e sui cui l'opinione pubblica si divide.
Indipendente
In un talk show odierno su Msnbc, Trump ha difeso la sua apertura a correre come indipendente, dicendo che al momento ritiene intelligente usare quella «leva» a suo vantaggio. «Sono un negoziatore naturale e mi piace essere onesto con voi. Questo è davvero ciò di cui il Paese ha bisogno», ha dichiarato Trump ai microfoni dell'emittente tv americana. «Ho appena sentito che dovrei rinunciare a questa leva», ha aggiunto specificando che per il momento «corre come repubblicano» e che la realtà dice che attualmente sta «vincendo di molto».
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