Isis, confermata la morte del numero due al Afri
Il ministero della Difesa iracheno ha confermato la morte del numero due dello Stato Islamico (Isis), Abu Alaa al Afri, rimasto ucciso - secondo Baghdad - in un raid aereo contro la moschea dei Maritri in una località vicina a Tel Afar a una cinquantina di chilometri a ovest di Mosul, roccaforte del Califfato nel Nord dell'Iraq.
ROMA (askanews) - Il ministero della Difesa iracheno ha confermato la morte del numero due dello Stato Islamico (Isis), Abu Alaa al Afri, rimasto ucciso - secondo Baghdad - in un raid aereo contro la moschea dei Maritri in una località vicina a Tel Afar a una cinquantina di chilometri a ovest di Mosul, roccaforte del Califfato nel Nord dell'Iraq.
La conferma
«Il ministero della Difesa conferma, in base a precise informazioni di intelligence l'uccisione del leader (dell'Isis, ndr) Abdul rahman Mustafa Yunis Qaddu al Sheiklar, noto come Abu Alaa al Afri», si legge in un comunicato del ministero citato dalla tv satellitare curda «Rudaw». Secondo la nota del ministero, «uomini armati dell'organizzazione hanno celebrato i funerali e sepolto l'uomo a Aein Tallawi, suo villaggio natale a ovest di Mosul».
Giustiziati trenta combattenti arabi
Secondo la tv curda, il Califfato nero avrebbe «giustiziato» una trentina di «combattenti arabi» dell'organizzazione con l'accusa di «golpe» proprio contro al Afri. Mercoledì scorso il ministero iracheno aveva annunciato a morte di Al Afri, in un raid a ovest di Mosul. Annuncio non confermato, tuttavia, dal Pentagono.
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