19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
In attesa delle conclusioni dell'inchiesta su schianto in Spagna

Stop ad Airbus in quattro Paesi

Dopo Germania, Regno Unito e Turchia, anche la Malaysia ha deciso di sospendere i voli di addestramento del suo Airbus A400M, in attesa dei risultati dell'inchiesta sullo schianto di un velivolo analogo vicino Siviglia, che ha provocato la morte di quattro persone.

MADRID (askanews) - Dopo Germania, Regno Unito e Turchia, anche la Malaysia ha deciso di sospendere i voli di addestramento del suo Airbus A400M, in attesa dei risultati dell'inchiesta sullo schianto di un velivolo analogo vicino Siviglia, che ha provocato la morte di quattro persone. Kuala Lumpur è il primo cliente non europeo dell'A400M: a marzo ha ricevuto il suo primo velivolo da trasporto militare, in attesa della consegna di altri due entro il 2015 e di un quarto aereo nel 2016. «Sì, abbiamo deciso di fermare il nostro aereo in attesa di saperne di più», ha confermato il ministro della Difesa, Hishammuddin Hussein.

Aereo in fase di prova
Gli inquirenti spagnoli sono riusciti ieri a trovare le due scatole nere dell'aereo precipitato a Nord dell'aeroporto di Siviglia. L'aereo era in fase di prova, e non in dotazione dell'esercito spagnolo, ma destinato alla Turchia, ha fatto sapere il costruttore, Airbus Defence and Space. L'incidente ha messo in allarme alcuni dei Paesi clienti: poche ore dopo lo schianto, Berlino, Londra ed Ankara hanno così deciso di fermare le attività di volo degli 11 esemplari già ricevuti.

No a conclusioni affrettate
I ministri della Difesa francese e spagnolo, riuniti ieri a Lorient, da parte loro, hanno difeso la scelta di acquistare l'Airbus, chiedendo di non «arrivare a conclusioni affrettate». «E' un aereo di grandi qualità», ha commentato il francese Jean-Yves Le Drian. Parigi, primo cliente dell'A400M, è già in possesso di sei aerei di questo tipo ed ha deciso di mantenere in attività i voli «prioritari per le operazioni" in attesa dei risultati dell'inchiesta spagnola. Il ministro della Difesa di Madrid, Pedro Morenes, ha spiegato per suo conto che "non bisogna lasciarsi andare a critiche facili su un'azienda che si è mostrata fino ad ora estremamente dinamica, un concorrente formidabile nel suo settore».

L'incidente in Spagna duro colpo alla cooperazione militare europea
Di fatto, però, l'incidente in Spagna rappresenta un nuovo duro colpo per quello che avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello della cooperazione militare europea, ma che ha subito numerose battute d'arresto dal lancio del programma nel 2003. In totale, fino ad oggi, sono stati ordinati 174 Airbus A400M: tra questi, 50 dalla Francia, 53 dalla Germania, 27 dalla Spagna, 22 dal Regno unito. Ma il velivolo dovrebbe soddisfare anche le esigenze di Belgio, Lussemburgo, Turchia, Malaysia. I governi interessati hanno insistito per fare fabbricare il motore dell'Airbus da un consorzio europeo, EPI, composto dalla francese Snecma (Safran), dalla britannica Rolls-Royce, dalla spagnola ITP e dalla tedesca MTU: una decisione che, secondo la stessa Airbus, ha portato a notevoli ritardi nella consegna. E già nel 2010, il numero uno di Airbus, Tom Enders, aveva minacciato di abbandonare il programma se i Paesi partner per il lancio (Germania, Spagna, Regno unito, Belgio, Lussemburgo e Turchia) non avessero accettato di condividere i costi supplementari: 6,2 miliardi di euro, ovvero il 30% del budget iniziale.