19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
93 arresti

Sventato un attentato dell'Isis all'ambasciata Usa a Riad

Un piano per compiere un attentato che doveva radere al suolo l'ambasciata degli Stati Uniti a Riad è stato sventato dalle autorità saudite. Secondo la Tv al Arabiya, sarebbero state smantellate diverse cellule califfato, 93 arresti

RIAD (askanews) - Un piano per compiere un attentato che doveva «radere al suolo» l'ambasciata degli Stati Uniti a Riad è stato sventato dalle autorità saudite. L'annuncio dato dal ministero dell'Interno del regno wahabita, è riportato con un tweet dalla tv satellitare al Arabiya, la quale riferisce anche dello «smantellamento di diverse cellule» agli ordini del califfo Abu Bakr al Baghdadi e dell'arresto di almeno 93 persone.

Addestramenti
La stessa tv di proprietà saudita riferisce in un altro tweet che «i membri di una delle cellule hanno svolto addestramenti nella zona di al Qasim, simulando un attacco con un'autobomba». Nelle prime ore di oggi, sempre secondo al Arabiya, il ministero dell'Interno ha annunciato che le forze di sicurezza saudite hanno «catturato Nauaf Sharif al Anzi», ritenuto la mente dell'attentato a Riad che all'inzio di aprile ha causato la morte di due poliziotti.

Operazione kamikaze contro la sede Usa lo scorso 12 marzo
Stando al comunicato del ministero dell'Interno saudita lo scorso 12 marzo sono giunte informazioni su una «operazione kamikaze» contro la sede diplomatica Usa a Raid con un'autobomba. L'intelligence saudita avrebbe scoperto un «coordinamento tra tre persone: un cittadino saudita e due siriani residenti in uno Stato del Golfo» che non viene indicato. Uno dei due siriani sarebbe «entrato nel Regno il 9 marzo»; motivo per il quale sarebbe scattato l'allarme e il conseguente «potenziamento delle misure di sicurezza a difesa dell'obbiettivo indicato», ovvero la sede dell'ambasciata Usa. Dalle indagini è emerso che il saudita, originario della città santa di al Madina, «si occupava nella raccolta di donazioni illegali» e che avrebbe «confessato i suoi legami con i due siriani» che sarebbero fratelli.