19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Le reazioni alla vittoria di Hollande

Stampa tedesca: Non ha perso Sarkozy, ha perso la Merkel

Il nuovo presidente francese: «La mia prima visita sarà in Germania». I mercati reagiscono male: Borse ed Euro in picchiata. Il Financial Times Deutschland: «Rischiamo di andare verso il caos». Franceschini: «Anche Monti la finisca con il rigore»

ROMA - La Sueddeutsche Zeitung analizza la «reazione» tedesca ad Hollande: «Berlino non voleva invitarlo durante la campagna elettorale, ora Angela Merkel dovrà coltivare l'amicizia franco-tedesca con il vincitore Francois Hollande, colui che finora ha rappresentato per lei una minaccia». E conclude : «Seguiremo dei colloqui interessanti».
Per il settimanale Der Spiegel, la vittoria del socialista Hollande «non rallegrerà certo Merkel, ma lei riuscirà a sopportarlo. Molto più pericoloso è l'esito del voto in Grecia». La Welt augura «bon courage» al neo presidente e contrappone il «NormaloHollande all'HyperSarkozy».
La Zeit si chiede: «Dopo la prima telefonata (tra Hollande e Merkel) cosa succedera?». INfine la Berliner Zeitung: «La politica di austerità di Merkel per l'Europa vacilla».

LA STAMPA TEDESCA: UNA SCONFITTA PER LA MERKEL - I media tedeschi leggono in modo univoco l'esito del voto di ieri in
Francia: la vittoria del socialista Francois Hollande alle presidenziali francesi equivale a una sconfitta per il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha sostenuto fino in fondo il conservatore Nicolas Sarkozy.

FINANCIAL TIMES DEUTSCHLAND: RISCHIAMO IL CAOS - «Sull'Europa incombe un nuovo caos», titola in modo categorico il Financial Times Deutschland che mette assieme il risultato del voto in Francia e in Grecia, «si tratta di un punto di svolta, soprattutto per Angela Merkel: Francois Hollande, colui che il cancelliere voleva assolutamente evitare, diventa presidente al posto del suo preferito», scrive il quotidiano economico, che prosegue: «E' davvero sconveniente per Merkel. (...) L'auspicio di Francois Hollande di completare con un capitolo sulla crescita il patto di bilancio europeo mina il potere della cancelliera in Europa».

HOLLANDE: LA MIA PRIMA VISITA SARA’ ALLA MERKEL - Hollande ha detto che la sua prima visita all'estero sarà per incontrare il cancelliere tedesco. E Angela Merkel ieri sera, poche ore dopo i risultati, ha invitato il suo collega francese a Berlino.
Nel corso di una conversazione telefonica La coppia Merkhollande si è detta d'accordo «sull'importanza delle strette relazioni tra la Francia e la Germania, auspicando una buona cooperazione in un clima di fiducia», si legge in un comunicato della cancelleria tedesca.

LA MIA MISSIONE E’ LA CRESCITA - «La mia missione è adesso questa: dare la costruzione europea una dimensione di crescita, occupazione, prosperità e futuro», ha dichiarato Francois Hollande, neoeletto presidente francese, poche ore dopo la chiusura delle urne, davanti alla folla dei suoi sostenitori riuniti a Tulle e in Piazza della Bastiglia a Parigi. «E' ciò che dirò il prima possibile ai miei partner europei, primi fra tutti la Germania».

BASTA CON L’AUSTERITÀ - Divenuto il primo presidente socialista francese dopo 17 anni di guida conservatrice, Hollande ha interpretato il voto dei suoi concittadini come una volontà di mettere fine all'austerità in Europa: «Eleggendomi presidente della repubblica, i francesi questo 6 maggio hanno scelto il cambiamento (...) l'Europa ci guarda e io sono sicuro che, nel momento in cui il risultato è stato annunciato, vi è stato ovunque un sollievo, una speranza, l'idea insomma che l'austerità non può più essere una fatalità», ha aggiunto Hollande.

I MERCATI REAGISCONO MALE - Apertura in forte ribasso per Piazza Affari dopo l'esito delle votazioni in Francia e in Grecia. L'indice principale Ftse Mib ha aperto in calo del 2,27% a 13,597 punti. Gli investitori guardano con timore al periodo di incertezza che potrebbe ora aprirsi in Europa dopo che i risultati elettorali di ieri hanno riacceso le preoccupazioni sulla tenuta delle politiche di rigore.

CICCHITTO: LA SINISTRA NON ESULTI, TIFAVA SARKOZY - «La sinistra non può cambiare le carte in tavola: essa ha appoggiato la linea Merkel Sarkozy fino a che essa ha fatto gioco contro il governo Berlusconi e ne ha preso le distanze solo quando a diventare Presidente del Consiglio è stato Monti». E' quanto afferma in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto commentando l'esito del voto in Francia. «E' comunque evidente - aggiunge - che per molti aspetti Sarkozy è stato il principale nemico di se stesso. Ci auguriamo che in questo contesto Hollande dia un contributo positivo ad una linea europea più equilibrata,ma la sua piattaforma elettorale fondata su più spese e più pressione fiscale lascia aperti comunque molti dubbi».

L’EUROPA STA FACENDO CRESCERE COMUNISTI E NAZISTI - «In ogni caso l'Unione Europea non può lamentarsi se in Europa crescono posizioni nazionaliste, populiste anti-euro perché è stata essa che ha contribuito a suscitarle - osserva -.
Emblematico il trattamento riservato alla Grecia (che a suo tempo aveva commesso tutti gli errori possibili): dopo averla massacrata non raccogliendo neanche nel 2010 i suggerimenti di Obama, adesso ci si lamenta se aumentano nazisti e comunisti e se la governabilità diventa assai difficile. Vediamo in Italia di non cadere in errori simili: la crescita dell'antipolitica non dipende solo dagli errori dei partiti, da una campagna mirata, ma anche dal tipo di politiche economiche e sociali in atto. In ogni caso prima di dare il via libera al fiscal compact bisogna fare una analisi assai approfondita della situazione.
Detto questo è anche indispensabile che il Pdl si faccia portatore di una approfondita riflessione politica in sede PPE senza vincoli di subalternità e di diplomazia perché è evidente che i risultati elettorali in tutta l'Europa aprono dei seri problemi»
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FRANCESCHINI; CON HOLLANDE LA VITTORIA DELLA POLITICA SUI MERCATI - La vittoria di Francois Hollande in Francia può «spostare l'asse europeo, ripristinare la superiorità della politica sui mercati e concentrare gli sforzi sulle persone e sulle famiglie che non ce la fanno più oltre che sul rigore».
Il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini è convinto che il nuovo vento che spira in Francia avrà «un effetto immediato» sulle politiche europee e il governo italiano, spiega in un'intervista a 'Repubblica', deve fare la sua parte.

MONTI SI ADEGUI E DICA NO ALL’AUSTERITY - «Spero che anche il nostro governo - dice - lavori per correggere la vecchia linea guidata da Merkel e Sarkozy».
«Ma il punto - aggiunge - è che qualsiasi politica nazionale o transnazionale sembra oggi imposta dai mercati. Loro dettano le regole e sono regole assurde. Come quella per cui nel momento di massima crisi delle persone ci dev'essere anche il massimo di austerità. Una ricetta che porta alla recessione e anche alla più concreta disperazione di migliaia di cittadini». Franceschini è convinto di una cosa : «L'Italia ha il dovere di andare avanti sul pareggio di bilancio» perché «chi ha un debito gigantesco come noi deve mandare avanti politiche di risanamento», «ma mi aspetto che il governo Monti prenda atto che ci sono milioni di italiani che non hanno più soldi per mangiare».

IL GOVERNO FACCIA UN PATTO CON I SINDACATI - Franceschini lancia un paio di proposte: il trasferimento da parte dello Stato di «risorse vincolate al fondo locale degli enti locali» e «allentare il patto di stabilità interno consentendo di far lavorare migliaia di piccole imprese». Insomma il governo deve «siglare un patto istituzionale con i sindaci. E' l'unica rete che può gestire il disagio sociale e il rapporto con la vita reale».

GRLLINI: FINALMENTE CON HOLLANDE I MATRIMONI FRA GAY - Soddisfazione fra le associazioni gay italiane che sperano di vedere arrivare in Francia i matrimoni gay con Francois Hollande. «In Francia vince la politica dei matrimoni gay. Con Hollande arriva un segnale fortissimo e positivo sui diritti gay a tutta l'Europa» afferma il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. «Nei mesi scorsi Hollande aveva promesso una grande attenzione ai diritti civili anche delle persone lesbiche, gay e trans, con l'apertura al matrimonio gay. L'Europa e anche l'Italia non possono ignorare questo messaggio che può rappresentare una vera e propria svolta per la politica e la società».

ERDOGAN: SARKOZY PUÒ SOLO ANDARSENE IN VACANZA Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha auspicato dei cambiamenti nelle relazioni turco-francesi dopo l'elezione del socialista Francois Hollande all'Eliseo e si è anche tolto qualche sassolino dalla scarpa nel commentare il commiato di Nicolas Sarkozy:
ormai «non gli resta che andare in vacanza».

LA FRANCIA NON SI OPPONGA PIÙ AL NOSTRO INGRESSO IN UE - Sul presidente uscente Sarkozy, estremamente impopolare in Turchia sia nell'opinione pubblica che nel governo anche a causa della sua opposizione all'adesione di Ankara all'Ue, Erdogan ha ironizzato dicendo che ormai «non gli resta che andare in vacanza»: «Sarkozy aveva promesso di lasciare la politica. Non ha altra scelta, potrà sicuramente andarsene in vacanza», ha concluso Erdogan.