Sarkozy: Torno ad essere un francese fra i francesi
Il Presidente uscente mon lascia politica ma si fa da parte: «Mia la responsabiltà». Marine Le Pen: Sarkozy responsabile della vittoria di Hollande. E ora arriva «Merkollande», matrimonio d'interesse
PARIGI - Francois Hollande ha vinto il secondo turno delle presidenziali francesi: il candidato del Ps è diventato il secondo presidente di sinistra della Quinta Repubblica, alle spese di Nicolas Sarkozy (Ump) costretto a lasciare l'Eliseo dopo un solo quinquennio. Diciassette anni dopo il termine del secondo mandato di Francois Mitterrand (nel maggio 1995), Hollande - che i sondaggi davano stra-favorito da mesi - ha ottenuto dal 51,8% al 52% delle preferenze, secondo le proiezioni fornite dagli istituti di sondaggi d'Oltralpe.
Sarkozy: Un francese fra i francesi - «Torno ad essere un francese fra i francesi, sono l'unico responsabile di questa sconfitta»: così il presidente francese uscente Nicolas Sarkozy ha salutato la folla dei suoi sostenitori nella sala della Mutualité a Parigi, adombrando non l'abbandono della politica, ma per il momento almeno una sua ritirata. «Nei prossimi anni resterò sempre uno di voi - ha detto il presidente uscente - ma il mio posto non potrà più essere lo stesso dopo 35 anni di mandato politico e 10 anni di responsabilità governative al più alto livello, e dopo 5 anni a capo dello Stato».
«Nel momento in cui torno un francese fra i francesi, vi voglio dire che non potrò mai rendervi tutto quanto mi avete dato - ha aggiunto Sarkozy, quasi commosso. «La mia vita sarà diversa ma le prove le gioie e i dolori hanno intessuto fra di noi un legame che non si spegnerà mai».
«Pensate alla Francia, pensate ai francesi, pensate all'unità della Francia. Siamo patriottici, siamo francesi. Siamo esattamente il contrario dell'immagine che qualcuno avrebbe voluto dare nel caso inverso» ha concluso Sarkozy. Fonti del suo partito, l'Ump, avevano già fatto sapere che Sarkozy non ha intenzione di guidare il partito nelle elezioni legislative del mese prossimo, il cosiddetto «terzo turno» della lunga tornata francese.
La battaglia delle legislative sarà verosimilmente condotta dal premier uscente Francois Fillon, che ha preso la parola subito dopo Sarkozy: «mi impegno a servire la Francia, vive la Francia, viva la Repubblica»
Marine Le Pen: Sarkozy responsabile della vittoria di Hollande - Nicolas Sarkozy è l'unico responsabile della vittoria di Francois Hollande alle presidenziali e della sua propria sconfitta; quanto a Hollande, il neo presidente francese è altrettanto incapace di difendere la Francia e «i suoi valori tradizionali»: così Marine Le Pen, leader del Front National, si è espressa questa sera dopo i risultati che vedono il socialista arrivare all'Eliseo.
La leader dell'estrema destra aveva ottenuto al primo turno il 18% dei voti. Come Sarkozy anche «Hollande deluderà in fretta» dunque per i prossimi mesi in FN dovrò essere «politicamente molto attivo»: così Le Pen si prepara alle legislative del prossimo mese in cui spera di vedere il suo partito diventare la vera opposizione ai socialisti. «Bisogna che i francesi e le francesi in massa vengano a darci il loro sostegno. Li invito a rinunciare ai compromessi e a riunirsi attorno al nostro movimento». Primo obbiettivo, rifiutare i rigori richiesti dall'Europa, mentre le dichiarazioni in proposito di Hollande sono «solo un lifting»: Le Pen invoca il rifiuto totale del «patto fiscale» perchè il rigore di bilancio della Francia «non può essere deciso a Berlino».
E ora arriva «Merkollande», matrimonio d'interesse - Angela Merkel non voleva che vincesse, ma il socialista Francois Hollande, nuovo presidente della Francia, e la cancelliera cristiano democratica della Germania non hanno altra scelta che celebrare adesso una nuova alleanza d'interesse se non di cuore, una «Merkollande» invece che una «Merkosy». E da Berlino si fa buon viso a cattivo gioco valutando che sarà comunque possibile una intesa armoniosa.
Affermando in campagna elettorale la sua intenzione di rinegoziare il «patto fiscale» europeo, e di puntare sulla crescita europea oltre che sul rigore, il socialista ha sicuramente raccolto consensi in Francia. In Germania però è stato tacciato anche dalla stampa di «populismo» e il governo tedesco si è interrogato sulle sue reali intenzioni. «Le sue parole sul fiscal compact non sono state capite» ammette un diplomatico. Poi è seguito però un lavoro di spiegazioni che ha visto in queste ultime settimane a Berlino diversi incontri fra emissari del socialista e collaboratori del governo Merkel.
E secondo le fonti diplomatiche appunto, un accordo è possibile. Il primo viaggio di Hollande sarà a Berlino e già da stasera il neopresidente chiamerà la cancelliera: lo ha detto il suo consigliere Jean-Marc Ayrault.
Proprio Ayrault, ex professore di tedesco, è in pole position per il posto di primo ministro - in attesa delle legislative del prossimo mese, il cosiddetto «terzo turno»
Inoltre Hollande con la sua aura da «uomo normale» potrebbe avere dei tratti che piacciono alla cancelliera abituata a farsi la spesa da sola al supermercato. «Non credo che a Merkel piacesse davvero Sarkozy» ha ammesso Ulrike Guérot, direttrice dell'ufficio berlinese del Consiglio europeo per le relazioni internazionali. «La cancelliera non ha nulla contro Hollande personalmente, e se preferiva la rielezione di Sarkozy era unicamente per questioni di politica interna» afferma un diplomatico a Berlino. Perché «una vittoria socialista potrebbe ridare slancio ai socialdemocratici della Spd». Si vota la prossima settimana in Germania in una elezione locale cruciale, nel ricco e industrializzato Land della Renania-Nord- Westfalia; e le elezioni legislative sono quasi alle porte, nell'autunno 2013.
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