18 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Urne aperte dalle 7 alle 19 di oggi

Referendum in Slovenia, scontro culturale sulle nozze gay

Il nuovo codice della famiglia apre alle adozioni limitate. Duro no dei conservatori e della Chiesa. In caso di bocciatura del nuovo Codice della famiglia, la legge slovena prevede che la questione non possa essere discussa in parlamento per i successivi 12 mesi

BELGRADO - Urne aperte dalle 7 alle 19 di oggi per gli 1,7 milioni di sloveni chiamati ad esprimersi a favore o contro l'entrata in vigore del nuovo Codice della famiglia che introduce il matrimonio tra coppie omosessuali. La forte opposizione della Chiesa e dei gruppi conservatori ha dato a questo referendum i contorni di uno «scontro culturale» nel Paese. Considerevole, poi, anche il peso politico della consultazione popolare, considerando che il nuovo Codice della famiglia venne approvato dalla legislatura di centrosinistra, sfiduciata a fine 2011, alla quale è succeduto l'attuale governo, guidato dal premier di centro destra, Janez Jansa.

Sondaggi favorevoli alle nozze gay - La Legge attribuisce alle coppie omosessuali registrate «lo stesso status legale del matrimonio». Limita però, nell'ambito di una coppia gay, la possibilità di adozione alla sola circostanza in cui «un membro dell'unione adotti il figlio dell'altro membro». Ma per il fronte dei «no» - promotore del referendum, grazie alla raccolta delle 40.000 firme necessarie - la nuova Legge sulla famiglia «non rispetta i diritti fondamentali dei bambini», in quanto «favorisce il mercato di neonati e lo sfruttamento di donne povere».
Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Delo, il 60% dei votanti darà via libera al matrimonio gay, mentre il 40% voterà contro.

Il mondo cattolico è contro - L'Arcivescovo di Lubiana, Anton Stres, ha personalmente criticato il nuovo Codice e da parte del mondo cattolico l'appello è ad una «partecipazione di massa per votare contro» il matrimonio gay.
«Questo referendum è un tipico caso di scontro culturale in cui si è chiamati a decidere delle persone e dei loro destini», osserva Vlado Mijeljak, docente di psicologia all'Università di Lubiana. «Per questo - aggiunge - la Chiesa è così coinvolta nella campagna, nonostante sia consapevole che il Codice (della famiglia) non introdurrà grandi cambiamenti».
In caso di bocciatura del nuovo Codice della famiglia, la legge slovena prevede che la questione non possa essere discussa in parlamento per i successivi 12 mesi.