Una statua di Carla Bruni operaia, è polemica
Il progetto prevede che la Premiere Dame compaia in tuta da operaia, in omaggio alle «plumassieres», le materassaie del luogo che in gran parte erano di origine italiana. Fillon: Tutto si giocherà nelle ultime 3 settimane
CRETEIL - Jacques Martin, sindaco conservatore della banlieue parigina di Nogent-sur-Marne, ha proposto di erigere una statua con i tratti di Carla Bruni, iniziativa che ha provocato non poche polemiche fra i suoi cittadini.
Il progetto prevede che la Premiere Dame compaia in tuta da operaia, in omaggio alle «plumassieres», le materassaie del luogo che in gran parte erano di origine italiana. L'entourage di Carla ha confermato che la moglie del presidente Nicolas Sarkozy ha accettato di posare per la scultrice Elisabeth Cibot, ma il suo nome non sarebbe mai apparso sulla statua.
Secondo l'opposizione Martin avrebbe fatto votare i fondi per la statua (oltre 40mila euro) nel 2011 senza però specificare che avrebbe avuto i tratti di Carla Bruni: «E' grottesco, è un insulto per le operaie dar loro il volto di una persona ricchissima: non ho nulla contro Carla Bruni-Sarkozy ma non rappresenta certo il mondo operaio», ha commentato il consigliere comunale socialista William Geib.
Fillon: Tutto si giocherà nelle ultime 3 settimane - Per Francois Fillon la campagna elettorale per l'Eliseo si «giocherà tutta nelle ultime tre settimane» e avrà come sfida principale «l'avvenire del progetto europeo». In un'intervista al quotidiano Le Monde, il primo ministro francese auspica che «ogni candidato all'elezione presidenziale si impegni in modo molto chiaro per un ritorno all'equilibrio dei conti pubblici», così da evitare l'implosione dell'eurozona e il fallimento del progetto europeo.
Sulle chance di vittoria del presidente Nicolas Sarkozy, che ancora non è candidato ufficialmente per l'Ump, Fillon ritiene che «i giochi ancora non sono fatti. I sondaggi, le polemiche, tutto verrà cancellato nelle tre settimane precedenti al voto dai faccia a faccia tra i principali concorrenti e i cittadini francesi. (...) I francesi sono estremamente responsabili nelle loro scelte.
Il premier difende le scelte del governo francese in materia economica e parla di «bilancio onorevole in un contesto economico e finanziario difficilissimo». Il governo francese «è riuscito a difendere il potere d'acquisto», a contenere l'indebitamento e a gettare «le basi di una profonda modernizzazione della società francese, sulla ricerca e sull'innovazione».
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