24 agosto 2025
Aggiornato 14:00
4,4 milioni di finlandesi chiamati alle urne

Finlandia, domani alle urne per il primo turno delle presidenziali

In testa nei sondaggi l'ex ministro delle Finanze, l'europeista Niinisto. Il candidato ecologista della Lega Verde, Pekka Haavisto, a sorpresa è in seconda posizione e otterrebbe il 13% dei suffragi

HELSINKI - Domani finlandesi al voto per il primo turno delle presidenziali, la cui campagna è stata dominata dalla crisi dell'euro. Favorito con il 32% delle intenzioni dei voto, secondo l'ultimo sondaggio effettuato ieri, è il conservatore europeista, Sauli Niinisto, membro del partito della Coalizione nazionale del Primo ministro, Jyrki Katainen. Il candidato ecologista della Lega Verde, Pekka Haavisto, a sorpresa è in seconda posizione e otterrebbe il 13% dei suffragi, seguito da Paavo Vayrynen del partito del Centro con l'11% delle intenzioni di voto mentre il nazionalista Timo Soini, leader del Partito dei Finlandesi (ex Veri Finlandesi) è fermo a quota 6%.
Se nessun candidato supererà la soglia del 50%, bisognerà attendere il secondo turno dello scrutinio, in programma il 5 febbraio, per conoscere il successore della popolare presidente socialdemocratica Tarja Halonen, giunta al termine di due mandati successivi di sei anni.

Sono 4,4 milioni gli elettori chiamati alle urne in Finlandia. Gli osservatori politici prevedono una forte partecipazione anche se i poteri presidenziali sono stati ridotti con il ritiro ad ottobre delle sue prerogative in materia di politica europea a vantaggio del Primo ministro. «I finlandesi sono interessati a queste elezioni anche se il presidente decide solo la politica estera e di difesa», commentava oggi l'Helsingin Sanomat in un editoriale.
La questione della crisi della zona euro ha dominato la campagna poiché tocca da vicino i finlandesi. Avendo subito una lunga cura d'austerità negli anni '90, sono stati in molti ad opporsi al piano dell'Ue di salvataggio della Grecia. Ma Niinisto, artefice dell'adozione dell'euro da parte della Finlandia quando era ministro delle Finanze (1996-2003), ha insistito sul fatto che per l'economia finlandese l'abbandono della moneta unica non sarebbe una idea percorribile. La Finlandia è uno dei membri della zona euro che può vantare un rating sul debito da tripla A. L'economia del Paese è tendenzialmente in buona salute ma il rallentamento della zona euro non la risparmierà: del 2,6% nel 2011, la crescita dovrebbe calare allo 0,4% nel 2012, secondo le previsioni del governo.