Liberia, si elegge il Presidente. Obama: votate senza paura
Al primo turno, il Presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf aveva ottenuto il 43,9% dei voti contro il 32,7% di Tubman. Ieri violenze a Monrovia: un morto per l'Onu, 3-4 per la stampa
WASHINGTON - I liberiani sono chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo Presidente, dopo la violenta repressione da parte della polizia della protesta svoltasi ieri a Monrovia dall'opposizione di Winston Tubman, che si è ritirato dal ballottaggio, invitando i liberiani a boicottare il voto. Stando a quanto riferito dalla stampa, tre o quattro persone sono rimaste uccise ieri, mentre la missione Onu presente nel Paese ha parlato di un morto e diversi feriti.
Da Washington, il Presidente Barack Obama ha lanciato un monito contro ogni tentativo di «disturbare» il processo elettorale, sottolineando il diritto dei liberiani di votare liberamente e senza paura. «Questo storico voto offre l'opportunità ai liberiani di rafforzare la democrazia, la pace, la prosperità e l'unità nazionale nel Paese - ha detto Obama in un comunicato - tutti i liberiani devono poter esercitare (il loro diritto di voto) senza timore di violenze o di intimidazioni. La comunità internazionale ne chiederà conto a quanti sceglieranno di ostacolare il processo democratico».
Tubman si è ritirato dal ballottaggio presidenziale denunciando brogli al primo turno, svoltosi l'11 ottobre scorso. Una decisione che ha suscitato forte preoccupazione nella comunità internazionale, per il rischio di nuove violenze nel Paese uscito solo nel 2003 da anni di guerra civile.
Al primo turno, il Presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf aveva ottenuto il 43,9% dei voti contro il 32,7% di Tubman; al ballottaggio, Sirleaf potrà contare sull'appoggio dell'ex signore della guerra, Prince Johnson, che l'11 ottobre ha conquistato l'11,6% delle preferenze.
Ballottaggio presidenziale, bassa l'affluenza alle urne - Bassa l'affluenza alle urne questa mattina in Liberia, dove si vota per il ballottaggio delle presidenziali boicottato dal leader dell'opposizione Winston Tubman. Contrariamente a quanto avvenuto al primo turno, l'11 ottobre scorso, quando si erano formate lunghe file davanti ai seggi, oggi erano poche le persone presenti nella decina di uffici elettorali visitati dalla France presse a Monrovia, vigilati da polizia e Onu.
Il presidente della Commissione elettorale nazionale, Elizabeth Nelson, ha fatto sapere che le scuole adibite a seggi hanno preferito non aprire per timore di violenze, «a causa degli incidenti» avvenuti ieri nella capitale durante la manifestazione dell'opposizione, dispersa dalla polizia. Stando a quanto riferito dalla stampa, tre o quattro persone sono rimaste uccise ieri, mentre la missione Onu presente nel Paese ha parlato di un morto e diversi feriti.
Fonti dei media hanno fatto sapere che il governo ha ordinato oggi la chiusura, fino a nuovo ordine, delle quattro radio private e delle quattro televisioni private che trasmettono a Monrovia.
Un migliaio di esponenti del Congresso per il cambiamento democratico hanno trascorso la notte nella sede del partito, sorvegliata dai soldati della missione Onu in Liberia (Unmil). Oggi hanno ricevuto la visita del capo dell'Unmil, Ellen Margrethe Loj.