Disordini di Londra, Cameron vuole il blocco dei social network
La lotta alle gang diventerà una «priorità nazionale». Per le Assicurazioni il costo dei disordini supererà i 170 milioni di euro. Sotto shock la donna che si è gettata dalla finestra in fiamme
LONDRA - Le violenze degli ultimi giorni a Londra e in altre città inglesi impongono di rivedere il ruolo svolto dai social network. «Stiamo lavorando con polizia, intelligence e industria per capire se sia giusto bloccare le comunicazioni attraverso questi siti e servizi on line quando è chiaro che si stanno progettando violenze, disordini e atti di criminalità», ha detto il premier britannico David Cameron, citato dal Guardian, nel dibattito in corso in Parlamento.
Protagonista delle violenze dei giorni scorsi è stato il BlackBerry, lo smartphone più usato dalla maggioranza (37%) dei teenager britannici, con cui si possono spedire messaggi all'intera rete dei contatti Blackberry.
Durante i disordini, il BlackBerry ha garantito ai violenti un aggiornamento live su spostamenti e punti d'incontro, con il vantaggio che i messaggini scritti attraverso il suo sistema di messaggeria istantanea (il Bbm) non sono rintracciabili dalla polizia, al contrario di quanto avviene con Twitter e Facebook.
Il funzionamento del Bbm è molto semplice: per comunicare, gli utenti devono semplicemente scambiarsi il Pin (il numero d'identificazione personale), rendendo i messaggi strettamente privati, con la possibilità di diffonderli a centinaia di persone.
Cameron: «Non escluso l'uso dell'esercito, ma solo in funzione di supporto» - Il governo britannico sostiene la polizia ma non esclude il ricorso alle forze armate con funzioni di solo supporto, per poter avere a disposizione un maggior numero di agenti di polizia a fronte delle violenze che hanno scosso negli ultimi giorni Londra e altre città inglesi.
Riferendo in Parlamento sui disordini, il premier David Cameron ha dichiarato che il governo deve mettere a punto piani di emergenza che prevedano il ricorso dei militari in compiti come quelli di «semplice vigilanza» per poter avere più poliziotti a disposizione. Tuttavia, ha aggiunto, nessuno vuole scardinare «il grande modello britannico di ordine pubblico».
La lotta alle gang diventerà una «priorità nazionale» e Londra seguirà l'esempio di altre città che le hanno debellate, come Boston, negli Stati Uniti.
I responsabili dei disordini «pagheranno per quanto hanno fatto» e il governo farà fronte alla «società malata», denunciata già ieri dal premier, rivedendo il sistema dei sussidi e favorendo «più disciplina nelle scuole».
Le violenze degli ultimi giorni non hanno niente a che fare «con la povertà», ha sottolineato Cameron, sono invece frutto di una «cultura che esalta la violenza».
«Risarciremo chi ha subito danni» - Il governo britannico garantirà aiuti finanziari a quanti sono stati danneggiati dalle violenze degli ultimi giorni a Londra e in altre città britanniche. Il premier David Cameron ha annunciato al Parlamento che il governo sta mettendo a punto un piano da 10 milioni di sterline per aiutare le amministrazioni a far fronte ai danni subiti.
Il governo prevede anche di rinviare il pagamento delle tasse dovute da imprenditori e famiglie danneggiate.
Per le Assicurazioni il costo dei disordini supererà i 170 milioni di euro - Il costo dei disordini che hanno colpito Londra e altre città del Paese nel corso degli ultimi giorni supererà largamente la soglia dei 170 milioni di euro, secondo le stime degli assicuratori britannici.
In particolare, i mancati guadagni dei commercianti sono stimati in almeno 90 milioni di euro mentre le operazioni di ripulitura e riparazione dei danni ammontano a oltre 45 milioni di euro, parte dei quali dovranno essere coperti dalle assicurazioni.
Sotto shock la donna che si è gettata dalla finestra in fiamme - Si chiama Monika Konczyk, è polacca e ha 32 anni la donna diventata uno dei simboli della guerriglia che ha sconvolto nei giorni scorsi Londra, per lo scatto che la ritrae mentre si lancia da una finestra tra le braccia della polizia per sfuggire alle fiamme appiccate al suo appartamento.
La sorella, Beata Mecaj, ha raccontato alla stampa britannica che la donna «è traumatizzata perchè sa di essere sfuggita di poco alla morte». «E' arrivata nel Regno unito solo da pochi mesi e siamo sconvolti dal fatto che qualcosa del genere possa essere successo qui - ha aggiunto - abbiamo sempre creduto che questo fosse un paese tanto civile».
Lunedì notte, Monica era nel suo appartamento di Croydon quando bande di giovani hanno cominciato a razziare il quartiere, appiccando il fuoco a un negozio di mobili. La donna è stata una delle quattro persone costrette a saltare giù dalla finestra per salvarsi dalle fiamme che avevano avvolto il negozio, stando a quanto precisato dalla stampa. «Non voleva saltare - ha raccontato un'amica, Aleksandra Robak - pensava sarebbe morta ... ora è in cura perchè soffre di depressione».
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