19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Decisione adottata all'unanimità

La Corte Suprema brasiliana riconosce l'unione civile tra omosessuali

Riconosciuti i diritti alla pensione, eredità e ad adottare minori

BRASILIA - La Corte suprema brasiliana ha ammesso l'unione civile per le coppie omosessuali, garantendo così alle coppie gay gli stessi diritti goduti oggi dagli eterosessuali. La decisione è stata adottata all'unanimità dai 10 giudici della Corte, secondo quanto riferito dal suo presidente, Cezar Pelluzo, nonostante la forte opposizione della Chiesa cattolica.

Il Brasile è il più grande paese cattolico del mondo, dove si stima ci siano 60.000 coppie omosessuali. «Coloro che hanno scelto l'unione omosessuale non possono essere cittadini di secondo classe», ha detto il giudice Carmen Lucia votando a favore dell'unione civile. «In assenza di una legge che regolamenti il matrimonio degli omosessuali, il riconoscimento dell'unione civile da parte della Corte suprema era il massimo che si poteva ottenere - ha spiegato alla France Presse il giudice Maria Berenice Dias - questo vuol dire che giudice non potrà negargli i loro diritti», come la pensione, l'eredità e l'adozione dei bambini.

Nel 2010, l'Argentina è stato il primo Paese dell'America Latina a legalizzare il matrimonio omosessuale su tutto il territorio nazionale. Anche l'Uruguay e Città del Messico riconoscono pari diritti alle coppie omosessuali.