Gbagbo resiste, preoccupa la situazione umanitaria
Ore tranquille ad Abidjan, dopo giorni di scontri. Intanto, critiche all'intervento di Francia e Onu sono arrivate dalla Russia
ABIDJAN - Gbagbo resiste, Ouattara attende. Dopo giorni di scontri e negoziati, Abidjan vive ore tranquille, anche se la situazione umanitaria continua a peggiorare.
Fallito l'assalto delle truppe del presidente legittimo della Costa d'Avorio, Ouattara, alla sua residenza, l'ex capo di Stato, Gbagbo, resta asserragliato con la famiglia e il suo clan, e conta gli uomini a disposizione. O meglio, i conti glieli fanno i francesi, intervenuti a sostegno dell'Onuci, la missione dell'Onu in Costa d'Avorio, che continuano a sperare in una sua resa.
Gbagbo «dispone ancora di un migliaio di uomini» ad Abidjan, di cui «circa 200 asserragliati, con lui, nella residenza presidenziale». Lo ha detto oggi il ministro della Difesa francese, Gerard Longuet. «Ad Abidjan, l'Onuci conta su circa 2.250 uomini, su un effettivo totale in Costa d'Avorio di 10.000. La Francia ha aumentato i suoi uomini della missione Licorne a 1.700» e Ouattara dispone di «circa 2.000 unità» ha spiegato Longuet davanti alle commissioni Affari esteri e Difesa del Senato.
Oggi, dopo sporadici colpi di armi pesanti e leggere, uditi in mattinata nei pressi del palazzo presidenziale e della residenza di Gbagbo, la calma regna ad Abidjan, mentre una decina di blindati dell'Onuci e della Licorne pattugliano Plateau e Cocody, i due quartieri al centro degli scontri.
Allo stallo politico e militare, si contrappone l'urgenza umanitaria. La Parigi d'Africa è da giorni sottoposta a saccheggi; per le strade si accumulano cadaveri, il sistema sanitario non funziona, l'acqua e l'elettricità sono spesso interrotte, e i viveri scarseggiano. «La precarietà delle condizioni sanitarie fa temere una tragedia umanitaria e un forte rischio di epidemie» ha reso noto l'Ong 'Action contre la faim' (Azione contro la fame).
Intanto, critiche all'intervento di Francia e Onu sono arrivate dalla Russia. «Stanno interferendo in un conflitto interno» in Costa d'Avorio,sostenendo le forze di Ouattara contro quelle di Gbagbo, ha reso noto il ministero degli Esteri russo, che ha diffuso oggi un comunicato ripreso dalle agenzie, in cui chiede anche di valutare la legalità delle operazioni in corso nel Paese. Mosca sottolinea l'obbligo delle truppe a «mantenersi neutrali e a rispettare il mandato stabilito dall'Onu» che prevede limitate azioni militari miranti a proteggere la popolazione civile. «Un cambio di potere attraverso l'uso della forza - secondo Mosca - difficilmente porterà la Costa d'Avorio a un'era di pace, democrazia e stabilità».
Continua, poi, l'evacuazione degli stranieri, effettuata dalla Licorne. Sono quasi 1.100, tra cui moltissimi francesi, quelli che da domenica hanno lasciato Abidjan, portati a Dakar (Senegal), Lomé (Togo) e Accra (Ghana).
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