Nozze gay costituzionali in Messico
La Corte Suprema messicana ha respinto un ricorso del Governo federale. Dal marzo scorso sono stati celebrati oltre 300 unioni omosex
CITTA DEL MESSICO - La Corte suprema del Messico ha confermato la costituzionalità delle nozze gay, legalizzate nel dicembre scorso dalla municipalità della capitale Mexico City e respingendo un ricorso del governo federale. Lo hanno riferito fonti giudiziare.
Ma il dibattito proseguirà lunedì, questa volta sul tema del diritto all'adozione, inserito nella decisione di dicembre della capitale, anticipando tutti i Paesi dell'America Latina.
La municipalità di sinistra a Città del Messico, diretta dal Marcelo Ebrard, è minoritaria sul piano nazionale, e la decisione di autorizzare le nozze gay e l'adozione da parte delle coppie omosessuali è criticata e contrastata da una buona parte degli Stati del Messico, paese fortemente cattolico.
Il governo federale, diretto dal Partito d'azione nazionale, la formazione politica conservatrice del presidente messicano Felipe Calderon, aveva invocato il diritto fondamentale dei bambini, sottolineando che la vocazione del matrimonio, tra un uomo e una donna, è la procreazione. «La procreazione non è un elemento essenziale del matrimonio», ha affermato invece il giudice della corte Fernando Franco, dopo l'annuncio della decisione.
La Corte aveva già respinto tre ricorsi presentati da cinque dei 31 Stati della Federazione messicana diretta dal Pan. Dal marzo scorso sono stati celebrati oltre 300 unioni omosex.
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