19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Unioni gay legali in Argentina

Kirchner: primo passo a favore delle minoranze

La legge modifica il Codice civile: la formula «marito e moglie» viene sostituita dai «contraenti»

BUENOS AIRES - L'Argentina, Paese in cui il 90% della popolazione è cattolico, oggi è diventata la prima nazione dell'America Latina e la decima nel mondo a legalizzare il matrimonio omosessuale. All'alba, è arrivato il voto favorevole del Senato, dopo 14 ore di sessione, trasmessa in diretta dalla televisione.
Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Kirchner, è stato adottato con una maggioranza molto ristretta di voti: 33. In 27 senatori si sono pronunciati contro e in tre si sono astenuti. All'annuncio del voto, centinaia di manifestanti che attendevano davanti al Congresso sono scoppiati a piangere; numerose coppie si abbracciavano gridando, «E' la felicità!».

La presidente Kirchner ha espresso la propria soddisfazione per l'adozione della legge. «Si tratta di un passo positivo in favore della difesa dei diritti delle minoranze in Argentina», ha dichiarato il capo di Stato alla stampa da Shanghai, nel corso di una visita ufficiale in Cina. Un progresso che può essere paragonato ai matrimoni misti dello scorso secolo o all'estensione del voto alle donne.

La legge rende legali anche le adozioni da parte delle coppie omosessuali che godranno degli stessi diritti degli etero quanto a sicurezza sociale, congedi e ferie legati alla vita famigliare. La legge modifica il Codice civile: la formula «marito e moglie» viene sostituita dai «contraenti».

Dei brevi scontri avevano avuto luogo ieri. La Chiesa cattolica, che resta molto influente nel Paese, aveva organizzato una grande mobilitazione davanti al Congresso alla vigilia del dibattito in Senato. Kirchner aveva criticato le sue argomentazioni, sostenendo che ricordavano «l'Inquisizione».

In Argentina erano già stati celebrati matrimoni omosessuali - Alex Freyre e Jose Maria Di Bello sono stati i primi gay a sposarsi il 28 dicembre nella Terra del fuoco - molti dei quali annullati, fatto che aveva creato una controversia legale. Ma i parlamentari si sono pronunciati prima che la questione approdasse alla Corte suprema. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso erano già legali a Buenos Aires e in alcune province del Paese, ma non esisteva una legge che le regolasse a livello nazionale. I parlamentari si sono pronunciati prima che la questione approdasse alla Corte suprema.