Il Vaticano vuole le dimissioni del cardinale Brady
La Santa Sede riterrebbe insufficienti le scuse pubbliche
CITTÀ DEL VATICANO - Se il cardinale Sean Brady, primate della Chiesa cattolica irlandese, dovesse rifiutare di dimettersi dopo lo scandalo degli abusi sessuali sui minori, il Vaticano farebbe pressioni perché lasciasse l'incarico: è quanto pubblica il quotidiano britannico The Times.
Sebbene non esista alcuna procedura canonica per rimuoverlo dall'incarico, se il porporato dovesse rifiutare di lasciare volontariamente sarà la Santa Sede a fare di tutto per rendere l'esito inevitabile: «L'Irlanda ha bisogno di ripartire da zero: volendo rimanere a tutti i costi al suo posto Brady sta anteponendo i suoi interessi a quelli della Chiesa», hanno spiegato fonti vaticane secondo il Times.
Brady ha chiesto pubblicamente scusa per il suo ruolo nel tribunale ecclesiastico che costrinse al silenzio una vittima degli abusi sessuali, ma secondo la Santa Sede ciò non sarebbe sufficiente. Il candidato più probabile alla sua successione sarebbe l'attuale vescovo di Down e Connor, Noel Treanor.
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