Ministro tedesco accusa il Vaticano di ostacolare le indagini
Esiste un vero e proprio «muro di silenzio»
BERLINO - Il ministro della Giustizia tedesco, la signora Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, punta il dito contro la Chiesa cattolica e accusa il Vaticano di omertà, dopo l'emersione dello scandalo degli abusi sessuali in diversi istituti religiosi. «In molte scuole e istituti vi è stato un vero e proprio muro di silenzio» e alcune informazioni non sono state comunicate alla giustizia.
In un'intervista alla Deutschlandfunk, la radio tedesca, il ministro guarda più lontano, al Vaticano, e critica la procedura in base alla quale, alcuni crimini gravi, come gli abusi sessuali, sono sottoposti confidenzialmente al Pontefice. «Credo che questo muro di silenzio si spieghi proprio, in alcune scuole cattoliche, per il fatto che, conformemente a una direttiva del 2001, abusi così gravi sono sottoposti alla confidenzialità del papa e non devono essere divulgati all'esterno della Chiesa».
In virtù di questa direttiva, i sospetti di abusi sessuali sono esaminati con una procedura interna e «non è detto che la procura possa intervenire il prima possibile», ha sottolineato il ministro, che in passato ha presieduto un'associazione per il sostegno ai bambini vittime di abusi sessuali.
Lo scandalo è emerso a fine gennaio, presso il prestigioso collegio gesuita Canisius a Berlino, che ha ammesso violenze e abusi di almeno due istitutori negli anni 1970 e 1980. Sono seguite, come in una reazione a catena, altre rivelazioni, in altri istituti e scuole di diversi ordini religiosi cattolici, in particolare quello benedettino di Ettal e il coro di Ratisbona.
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