Pedofilia: foto in rete a 10 anni da abusi, donna vuole danni
Amy, vinta la causa in Connecticut, presenta centinaia di denunce
NEW YORK - L'incubo di «Amy» è finito più di dieci anni fa: lo zio che ha abusato di lei quando aveva otto o nove anni è in carcere. Ma le fotografie che ha scattato restano tra le più diffuse immagini pedopornografiche in circolazione su Internet. Amy, che ha vent'anni, vuole toglierle dalla circolazione ed ha presentato centinaia di denunce in decine di tribunali americani.
La sua e altre iniziative simili di altre vittime di pedofilia stanno mettendo alle corde il sistema giudiziario, alle prese con spinose questioni legali. La più controversa? Chi possiede materiale pedopornografico è in qualche misura responsabile dell'abuso commesso nei confronti dei bambini? E in che misura? Amy (ovviamente si tratta di un nome fittizio) nelle testimonianze che corredano le sue denunce dice di sì: «Ogni volta che qualcuno le guarda per appagare quel godimento malato, è come se fossimo vittime di un nuovo abuso».
La prima sentenza è arrivata dal Connecticut dove un giudice federale ha ordinato a un uomo condannato per possesso di materiale pedopornografico di risarcire ad Amy 200 mila dollari. Da quel momento i casi e le richieste di risarcimento si sono moltiplicate. Amy ne ha presentate 350 e in ogni caso la somma richiesta è di 3,4 milioni di dollari.
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