26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Discorso sullo stato dell'Unione

Obama punta su economia e occupazione

Sondaggio Wsj/Nbc: il presidente si deve concentrare sulla crisi economica

NEW YORK - Barack Obama questa sera parlerà in Congresso, ma il discorso sullo Stato dell'Unione non sarà una passerella politica. E neppure un riassunto delle puntate precedenti alla fine del primo anno alla Casa Bianca. Il presidente americano userà l'intervento davanti a Camera e Senato in seduta congiunta per ribadire e fissare i punti della sua agenda economica, con particolare attenzione al mercato del lavoro. E, sondaggi alla mano, è proprio il rilancio dell'occupazione ciò che sta più a cuore agli americani.

L'aiuto alle piccole imprese, il ritorno alle assunzioni, le pressioni al Congresso perché esca da un'impasse che dura da mesi e approvi gli sgravi fiscali previsti saranno il cuore del discorso, che sarà trasmesso a reti unificate questa sera alle 21 (le tre di notte in Italia). Obama chiederà che siano eliminate le tasse sui guadagni in conto capitale sugli investimenti nelle piccole imprese, raddoppierà gli sforzi per dare ai piccoli imprenditori crediti fiscali per nuove assunzioni e auspicherà che siano ampliate le agevolazioni pr chi acquista nuove apparecchiature.

Molte delle proposte risalgono alla campagna elettorale, ma sono finite nel dimenticatoio schiacciate dal peso di questioni più urgenti, la riforma sanitaria per esempio. Però gli americani non hanno dimenticato le promesse di cambiamento che li hanno spinti a votare per Obama e, un anno dopo, presentano il conto a un presidente in calo di popolarità: secondo un sondaggio di Wall Street Journal/Nbc Poll la generale convinzione è che il presidente si sia fatto distrarre dalla sanità e non abbia prestato sufficiente attenzione all'economia (tuttavia, l'approvazione nei suoi confronti sulla gestione della crisi è salita al 47 per cento, dal precendente 42).

Per fortuna di Obama, solo il 27 per cento degli intervistati alle elezioni politiche di novembre si esprimerebbe con un voto di protesta o di opposizione, un voto che potrebbe facilmente portare a catastrofi elettorali come quella che è costata il seggio al Senato in Massachusetts. Restano poi i dubbi degli americani sulla squadra economica del presidente: solo l'11 per cento approva l'operato del segretario al Tesoro Timothy Geithner e oltre la metà non sa neppure il suo nome.