19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Brasile. Caso Cesare Battisti

Verso l'estradizione per Battisti

Giudice Dias Toffoli non vota. Esame in corso al Supremo Tribunal Federal brasiliano

BRASILIA - Con la decisione del giudice José Antonio Dias Toffoli di astenersi sulla richiesta di estradizione di Cesare Battisti avanzata dall'Italia, in discussione al Supremo Tribunal Federal (Stf) brasiliano, la sorte dell'ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo, detenuto in Brasile, sembra segnata.

Questa mattina, Dias Toffoli ha comunicato alla presidenza dell'Stf di aver optato per una «sua sospensione, per motivi di coscienza, dal procedimento per estradizione numero 1.085 e dal mandato di sicurezza numero 27.875/Df», come riferisce il sito della Corte Suprema.

Con l'uscita di Dias Toffoli la bilancia della Corte suprema pende dalla parte dell'estradizione di Battisti. L'11 settembre scorso la Corte aveva sospeso l'esame del dossier, dopo che su nove giudici quattro avevano dato parere favorevole all'estradizione di Battisti, tre si erano dichiarati contrari. Oggi nell'aula della Corte suprema di Brasilia, con il forfait di Toffoli e l'assenza di Celso de Melo, sono nove i giudici presenti, compreso il presidente dell'Stf, Gilmar Mendes. Al presidente spetta il voto in caso di parità, e Mendes sarebbe orientato a concedere l'estradizione; tuttavia la difesa di Battisti potrebbe in tal caso presentare appello, perché in teoria il presidente non può esprimersi se non su materie costituzionali.

Toffoli ha motivato la sua sospensione della decisione con «ragioni personali». Il giudice, nominato di recente al Supremo Tribunale per sostituire un membro deceduto, effettivamente ha già partecipato alla causa in passato: ma come avvocato dello Stato brasiliano, e quindi favorevole all'asilo politico concesso da Brasilia all'ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo. Questo fatto rischierebbe dunque di configurare un conflitto d'interessi sostanziale del giudice nella decisione.