Nozze Gay, il Maine le boccia per referendum
Cocente sconfitta per gli attivisti gay
PORTLAND - A margine del voto locale negli Stati Uniti, le urne del Maine hanno inflitto una seria sconfitta al movimento per i diritti gay che sperava di vedere coronate le sue speranze in questo Stato democratico. Per referendum, gli elettori hanno bocciato la legge che avrebbe consentito le nozze fra omosessuali (con l'87% dei collegi scrutinati, il 53% degli elettori ha detto «no«).
Adesso le nozze fra gay hanno perso in ognuno dei 31 Stati in cui sono state sottoposte all'approvazione popolare. Quella del Maine però è una battuta d'arresto davvero sconfortante. Non si votava, come è avvenuto in altri Stati, per emendare la Costituzione sancendo che il matrimonio è fra un uomo e una donna; si votava per ammettere le nozze, in uno Stato tradizionalmente poco estremista e indipendente, nel New England, la parte degli Stati Uniti più favorevole ai diritti degli omosessuali.
Confidando nel successo, le organizzazioni gay avevano montato una campagna energica e ben finanziata per difendere la legge approvata la scorsa primavera dal parlamento del Maine, che legalizzava le nozze, e contro cui i conservatori oggi esultanti avevano raccolto le firme del referendum.
Le nozze gay sono legali in 5 Stati dell'Unione, sempre approvate per legge o tramite una sentenza della Corte Suprema dello Stato. Gli Stati sono il Massachusetts (dal 2004), il Vermont, il New Hampshire, il Connecticut e lo Iowa.
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