18 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Esteri. Caso Battisti

Battisti, ex militante Pac: «Italia arrogante con il Brasile»

«Corte suprema non si lascerà influenzare»

BRASILIA - «L'Italia ha reagito con arroganza verso il Brasile» respingendo la decisione del Paese sudamericano di concedergli l'asilo politico. Lo ha affermato Cesare Battisti, l'ex militante di estrema sinistra, accusato di quattro omicidi in Italia commessi negli anni '70, nel corso di un'intervista al quotidiano brasiliano «O Globo» dalla sua prigione a Brasilia. «L'Italia ha reagito (alla concessione) del mio status di rifugiato politico con un'arroganza inammissibile e ha offeso le autorità brasiliane», ha dichiarato Battisti.

Ex-membro dei «Proletari armati per il comunismo» (Pac), Battisti ha sempre negato di avere commesso gli omicidi per cui è stato condannato ed è convinto che la Corte suprema brasiliana rifiuterà l'estradizione. «Non penso che la Corte suprema si lascerà influenzare o intimidire. Sa che io non ho nessuna possibilità di difesa in Italia». Il governo brasiliano «ha preso una decisione, mi rifiuto di pensare che ci possa essere una possibilità di estradizione», ha aggiunto Battisti.

Concesso l'asilo politico - Nel gennaio scorso il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, aveva concesso l'asilo politico a Battisti. Malgrado la legislazione brasiliana stabilisca che la concessione dello status di rifugiato politico mette automaticamente fine al processo di estradizione, la Corte suprema ha deciso di continuare ad esaminare la richiesta dell'Italia, che contesta la concessione del beneficio a Battisti.

Il governo italiano ha chiesto proprio alla Corte suprema, presieduta da Gilmar Mendes, di annullare la decisione del ministro Tarso Genro. Lo scorso maggio il procuratore generale del Brasile, Antonio Fernando Souza, ha detto che l'asilo politico concesso a Battisti non può essere rimesso in discussione dalla magistratura. Secondo il procuratore, la decisione finale sull'estradizione di Battisti spetterà al presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva. Il 9 settembre, la Corte suprema dovrà prendere una decisione.

Il caso Battisti rappresenterà «una sentenza emblematica e molto interessante«, ha recentemente dichiarato uno degli undici giudici della Corte, Marco Aurelio Mello.

Rifugiato negli anni Ottanta in Francia, dove è diventato scrittore di romanzi polizieschi, Cesare Battisti fuggì in Brasile nell'agosto 2004, con falsi documenti, per evitare di essere estradato in Italia. E' stato arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro e rinchiuso in un carcere alla periferia di Brasilia.