3 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
Parlamento Europeo

Accordo dei 27 per conferma Barroso a presidenza Commissione

PPE: niente intesa su Mauro o Buzek a presidenza Europarlamento

BRUXELLES - I leader dei Ventisette, riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo, hanno raggiunto «un accordo all'unanimità» per sostenere la riconferma del popolare portoghese José Manuel Barroso alla guida della Commissione europea. Lo ha riferito una fonte diplomatica ad Apcom, ribadendo che si tratta di un sostegno «politico» che dovrà essere formalizzato in un secondo momento.

Immediatamente prima del Consiglio europeo, il vertice dei leader del Ppe si era concluso con un chiaro sostegno alla 'tabella di marcia' franco-tedesca che porterà José Manuel Barroso a presentarsi davanti alla plenaria dell'Europarlamento, il 15 o il 16 luglio, per approvare la sua riconferma per cinque anni alla guida della Commissione europea. Nulla di fatto, invece, riguardo al candidato unico del Ppe per la presidenza dell'Assemblea di Strasburgo: un incontro a tre tra il premier polacco Donald Tusk, l'italiano Silvio Berlusconi e il capogruppo dei Popolari, Joseph Daul, non è riuscito a trovare una «soluzione politica» per il dissidio che contrappone il candidato del Pdl Mario Mauro a quello di 'Piattaforma civica', Jerzy Buzek. Sarà probabilmente il voto, dunque, alla riunione del gruppo del 7 luglio a Bruxelles, a decidere chi dei due sarà ufficialmente sostenuto dal Ppe.

Berlusconi, al suo arrivo al vertice Ppe, ha difeso con forza Mauro, definendolo «il candidato migliore», e una «persona seria, bravissima». Poi ha sottolineato come il Pdl abbia avuto molti più voti di Piattaforma civica, a causa della maggiore affluenza alle urne degli italiani rispetto ai polacchi. «Il nostro Paese ha avuto un'affluenza del 67%, la più elevata», ha ricordato, rivendicando i «12 milioni di voti» ottenuti dagli eletti italiani del Ppe, mentre «in Polonia solo un cittadino su quattro ha votato» e il partito di Buzek «ha avuto solo 3,4 milioni di voti».

Alla fine dell'incontro a tre, è stato Donald Tusk a riferire ai cronisti l'esito negativo della tentativo di accordo. «Ho l'impressione - ha detto il premier polacco - che la nostra determinazione sia più grande di quella italiana, visto che Berlusconi ha indicato suoi candidati in più direzioni, nominando anche Franco Frattini come 'buon canditato'» per la successione di Javier Solana» a rappresentante della politica estera Ue.

«Il negoziato continua, ma se non si arriva a esprimere un candidato unico alla presidenza dell'Europarlamento entro il 7 luglio, allora, democraticamente, andremo al voto nel gruppo», ha detto Joseph Daul.