25 aprile 2024
Aggiornato 11:00

Gb: lo scandalo dei rimborsi spese si allarga ai Tories

Dito puntato contro i ministri del Governo ombra di Cameron

LONDRA - Lo scandalo dei rimborsi spese gonfiati si allarga dal contestatissimo governo laburista di Gordon Brown anche ai parlamentari dell'opposizione conservatrice, e in particolare ai 'ministri' del governo ombra di David Cameron. E i giornali della Gran Bretagna continuano a riversare rivelazioni e gossip su quanto, come e quando i politici del Paese si sono fatti pagare le spese delle 'seconde residenze': dalle domestiche ai giardinieri.

Ieri sera il leader Tory, David Cameron, ha tentato di limitare i danni profondendosi in scuse, mentre il Daily Telegraph (che già venerdì aveva spiattellato i dettagli delle note spese dei ministri laburisti) divulgava i trucchetti dei conservatori. Cameron ha agito d'anticipo, anche per distanziarsi dal primo ministro: Gordon Brown si è ben guardato dal chiedere scusa.

Anzi, di fronte all'accusa di aver fatto pagare ai contribuenti anche la domestica del fratello, Gordon Brown ha lasciato che la cognata gli corresse in aiuto; Clare Brown ha detto alla stampa che il premier è sempre stato 'estremamente scrupoloso' in queste cose. Sta di fatto che i sondaggi lo danno a un minimo storico di gradimento.

Ma le rivelazioni sui conservatori potrebbero infangare l'immagine del «partito rinnovato» che Cameron si è tanto adoperato a creare. D'altra parte, lo scandalo è questione di buon gusto e non di tribunale. Esiste infatti una legge che autorizza i parlamentari britannici a chiedere il rimborso per le spese sostenute per una seconda casa: per candidarsi in un collegio diverso da Londra è necessario risiederci.

Alcuni ministri - sia veri, sia 'ombra' - avrebbero fatto passare per seconda residenza la loro casa principale onde ottenere i rimborsi: di questo è accusata Hazel Blears, membro del governo Brown da più parti invitata a dimettersi.

Ma a tenere banco in tempi di crisi è soprattutto l'immagine di una casta di parlamentari che si danno alla bella vita coi soldi dei contribuenti. Nei documenti ottenuti dal Telegraph sulle spese degli ultimi 4 anni ci sono dei lussi: tipo il tappeto afgano comprato da un laburista a 275 sterline. La veranda costruita nella casa di un conservatore per 5.700 sterline. O il laptop da 709 sterline che voleva farsi rimborsare un giovane liberaldemocratico (richiesta bocciata). O i 4 coltellini d'argento da colazione comprati per 31 sterline da un conservatore. Ma ci sono anche le spese minute che rivelano una certa meschinità, come i 68 pennies messi in lista da un laburista per un barattolo di marmellata o i 30 pennies di una busta di carote comprata da un suo collega.

Ce n'è per tutti. Fra le spese a cui il Telegraph attacca un cartellino con nome e cognome:
* Alan Duncan, Leader ombra ai Comuni e multimilionario, ha chiesto rimborsi per 4.000 sterline per lavori di giardinaggio.
* Michael Gove, ministro ombra dell'Istruzione e uno dei più stretti collaboratori di Cameron, ha speso più di 7.000 sterline per arredare una casa a Londra nel 2006 prima di trasformare in «seconda casa» una nuova proprietà in Surrey e presentare un conto ai Comuni di ben 13.000 sterline.
* Andrew Lansley, ministro Ombra della Sanità, ha pagato migliaia di sterline per ristrutturare un suo cottage di epoca Tudor di campagna, lo ha venduto e ha poi chiesto nuovi rimborsi per migliaia di sterline per l'arredamento di un appartamento - di epoca georgiana - a Londra.
* Francis Maude, ministro ombra del Gabinetto, ha acquistato un appartamento a Londra a due passi da una casa di cui era già proprietario, l'ha affittato e poi ha chiesto circa 35.000 sterline per gli interessi del mutuo per il nuovo appartamento.
* Chris Grayling, ministro dell'Interno ombra, ha chiesto il rimborso da migliaia di sterline per rinnovare un appartamento a Londra a meno di 30 chilometri dalla sua casa di famiglia, anche se possedeva altre tre proprietà nella zona.
* Cheryl Gillan, ministro ombra per il Galles, ha presentato una nota spese per il cibo dei suoi cani. Ieri notte ha detto che restituirà il maltolto alle casse dei Comuni.

«Dobbiamo ammettere che questa situazione è negativa e che la gente è arrabbiata. Dobbiamo cominciare col dire che il sistema che avevamo e che abbiamo usato era sbagliato e che ci dispiace»: è stato il «mea culpa» di Cameron che ha aggiunto: «E' un altro giorno negativo per il Parlamento e per i conservatori: ci dispiace che ciò sia accaduto e le cose devono cambiare. In futuro le note spesa dei deputati dovranno essere pubblicate online subito dopo la loro presentazione».