Al-Zawahiri attacca Obama: «servo negro»
Al Qaeda torna alla ribalta delle cronache e questa volta è il numero due dell’organizzazione terroristica a lanciare l’ennesimo monito: Ayman Al Zawahiri
Al Qaeda torna alla ribalta delle cronache e questa volta è il numero due dell’organizzazione terroristica a lanciare l’ennesimo monito: Ayman Al Zawahiri.
Nel video, che dura 11 minuti e 23 secondi, il medico egiziano attacca duramente Barack Obama definendolo – insieme ai segretari di stato Colin Powell e Condoleezza Rice – un «servo negro». Più esattamente, l’espressione araba utilizzata dal braccio destro di Osama bin Laden è «schiavi di casa». Ma i sottotitoli in inglese apparsi sul video hanno tradotto l'espressione con «servi negri».
Il messaggio, in cui oltre all’immagine fissa di al Zawhiri viene mostrata la sequenza di Obama che indossa la kippah durante un incontro con i leader della comunità ebraica, cerca di far leva sulla presunta inaffidabilità, per il popolo musulmano, di Obama. Il futuro presidente degli Stati Uniti è stato infatti definito «l'esatto contrario degli americani neri degni d'onore», come Malcolm X. Cioè il «nero rispettabile», a cui il video dedica 4 minuti di filmato, contrapposto al «negro» Obama «nato da padre musulmano, ma che ha deciso di stare dalla parte dei nemici dei musulmani».
«L'America ha messo una nuova faccia, - continua la voce attribuita al medico egiziano - ma il suo cuore è pieno di odio, la sua mente annega nell'avidità e lo spirito che diffonde malvagità, morte, repressione e dispotismo continua a essere lo stesso di sempre». Insomma, per Al Qaeda il ‘cambiamento’ non è reale, e l’elezione di Obama può essere solo un nuovo pericolo per l’Islam.
Per al Zawahiri, inoltre, il piano di Obama di sottrarre truppe ad altri teatri di guerra per «dirottarle» in Afghanistan è destinato al fallimento, perchè gli afghani resisteranno. «Siate consapevoli che i cani dell'Afghanistan hanno trovato la carne dei vostri soldati deliziosa, quindi mandategliene migliaia su migliaia», ha affermato.
Zawahiri non ha minacciato attacchi specifici, ma ha avvertito Obama che sta «fronteggiano un risveglio e una rinascita della jihad (guerra santa) che stanno scuotendo i pilastri dell'intero mondo islamico; e questo è il fatto che voi, il vostro governo e il vostro Paese rifiutate di riconoscere e fate finta di non vedere».
Barack Obama però non è l’unico destinatario del videomessaggio. Zawahiri, infatti, si rivolge anche a Bin Laden: «ora scegli tu cosa vuoi fare ed assumiti le conseguenze delle tue scelte: come tu giudichi cosi' verrai giudicato». Questo secondo punto è forse la parte più importante dell’intero messaggio. Al di là dei seppur gravissimi attacchi verbali al presidente eletto americano, il video mette in luce, per la prima volta, una frattura all’interno del movimento capitanato da Bin Laden. Dal tono usato dal numero due di al-Qaeda, infatti, sembra che il 'ripensamento' del jihad alla luce dell'elezione di Obama alla presidenza degli Stati Uniti e dell'annunciato ritiro delle truppe Usa dall'Iraq, possa avere provocato uno scontro ‘politico’ all’interno della stessa organizzazione terroristica.
G.R.