28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Presidenziali USA

A 19 giorni dalle elezioni McCain vuole ribaltare sondaggi

«La storia insegna che tre settimane nella campagna elettorale americana sono un'eternità»

All'indomani dell'ultimo dibattito presidenziale e mentre la campagna elettorale entra nella fase finale che porterà al voto del 4 novembre, i due candidati alla presidenza americana, - il senatore dell'Illinois Barack Obama e il suo rivale dell'Arizona John McCain, - affilano le armi e cercano di ingranare la marcia giusta per arrivare di slancio fino alla Casa Bianca. Obama, che i sondaggi danno in vantaggio anche in alcuni degli Stati che nelle passate elezioni si sono espressi a favore del candidato repubblicano, cerca di allargare il divario, mentre McCain è alla ricerca dello spunto giusto per ribaltare una situazione che al momento lo vede sfavorito.

La storia insegna che tre settimane nella campagna elettorale americana sono un'eternità. Nel 1980 Ronald Reagan, a pochi giorni dal voto in svantaggio di otto punti, finì per affondare l'avversario democratico Jimmy Carter, superfavorito alla vigilia, lasciandogli la vittoria solo in una manciata di stati. Un episodio unico nell'era dei sondaggi, dal 1936 a oggi, ma che non va sottovalutato e che se da un lato dà a McCain motivo di speranza, dall'altro rappresenta per Obama un monito a non peccare di arroganza e a non sentirsi la vittoria ormai in tasca. Archiviata la pratica dell'ultimo dibattito, vinto almeno secondo i dati raccolti a caldo dall'emittente televisiva Cnn, Obama continua la propria campagna mediatica, presentando spot elettorali da trasmettere in West Virginia, stato in cui quattro anni fa vinse l'attuale presidente degli Stati Uniti George W. Bush e che fino a poco tempo fa non era considerato dai democratici un obiettivo raggiungibile. Nella fase delle primarie, in West Virginia Obama era stato sconfitto dall'ex first lady Hillary Clinton e ha incontrato difficoltà nell'accattivarsi il sostegno della classe lavoratrice bianca, ma ora grazie all'impatto della crisi economica nello stato, il senatore dell'Illinois sembra avere chance di recupero.

La campagna elettorale di Obama starebbe inoltre considerando di investire risorse in Kentucky, uno stato fortemente repubblicano, e avrebbe intenzione di trasmettere altri video elettorali anche in Nord Dakota e Georgia, due stati che il senatore di Chicago aveva cercato di aggiudicarsi nel corso dell'estate ma che erano stati infine abbandonati perché considerati fuori portata. McCain, dal canto suo, cerca di recuperare terreno, prendendo le distanze dall'attuale presidente. «Non sono Bush», ha detto ieri sera nel corso del dibattito, finendo però per offrire il fianco all'avversario che ha ribattuto prontamente sottolineando che il repubblicano forse non sarà Bush, ma si è schierato a suo favore nel 90 per cento delle occasioni. Il senatore dell'Arizona, da qui al 4 novembre, cercherà di rafforzare la propria posizione negli stati repubblicani e ha in programma comizi in Virginia, Colorado e Florida, dove i sondaggi danno Obama in vantaggio. Oggi McCain è in Pennsylvania, mentre Obama è in New Hampshire, mentre si sposterà nei prossimi giorni in Virginia e Missouri. Ars-Emc

Fonte: Apcom