18 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Saranno più fruibili per i contribuenti

Fisco, Equitalia annuncia un nuovo modello per le cartelle di pagamento

L'ad Ernesto Maria Ruffini ha puntato il dito contro un sistema frammentato di riscossione e chiede che ora venga fatta chiarezza. Lamenta l'esistenza di dati inaccessibili per i concessionari privati e strumenti disomogeni. Ma annuncia l'arrivo di un nuovo modello di cartella di pagamento

ROMA - Non sta portando buoni frutti lo stop della riscossione da parte di Equitalia per conto dei Comuni e le proroghe reiterate che concedono alla società di continuare la propria attività solo con un «ruolo di mera supplenza» in attesa che il Comune si organizzi altrimenti. Ne è convinto, dati alla mano, l'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione oggi davanti alla commissione Finanze della Camera.

Un sistema frammentato
Ruffini ha ricordato che è stata una legge del 2012 a imporre lo stop della riscossione da parte di Equitalia e da quel momento si è andando generando un «sistema frammentato» con «poco meno di 100 operatori», «schemi disomogenei» e con «aggi di gran lunga superiori agli oneri di riscossione spettanti ad Equitalia» che oscillano, in media, dal 15 al 25 per cento del riscosso in caso di gestione unitaria delle suddette fasi di liquidazione, accertamento e riscossione, ovvero dall'8 al 15 per cento nell'ipotesi di affidamento della sola riscossione coattiva.

Ruffini: E' ora di fare chiarezza
La prossima proroga scade il 30 giugno prossimo e Ruffini ha chiesto che si faccia chiarezza: «è ora - ha detto - che il problema sia affrontato senza continuare a rinviare la soluzione». Quindi ha interpellato il Parlamento, che con i suoi poteri conoscitivi può fare luce sullo stato della riscossione locale e, quindi, fornire indicazioni per guidare la riforma di tale sistema e dargli nuove e durature fondamenta. «Equitalia è e sarà pienamente disponibile a fornire il proprio contributo, laddove gli organismi parlamentari lo riterranno utile».

Dati inaccessibili
Ruffini ha aggiunto che gli strumenti di riscossione a disposizione (ruolo per Equitalia e ingiunzione per gli altri operatori) «non sono ancora perfettamente equiparabili. Tali strumenti, infatti, pur se accomunati da caratteristiche simili, restano autonomamente disciplinati e non permettono ancora, nella pratica, di accedere agli stessi dati». Infatti, i dati e le informazioni resi disponibili dall'Anagrafe tributaria in fase di riscossione mediante ruolo ad Equitalia, non sono, al momento, perfettamente fruibili per i concessionari privati.

Un nuovo modello per le cartelle di pagamento
Inoltre, secondo l'amministratore delegato è «giusto, corretto e civile che le cartelle siano fruibili». Ruffini ha perciò annunciato che presto arriverà un nuovo modello di cartella che dovrebbe permettere ai contribuenti di non dover ricorrere ad un professionaista per decifrarlo. «Stiamo studiando con l'Agenzia delle entrate, e siamo ormai in dirittura d'arrivo, un nuovo modello di cartelle di pagamento» dove le informazioni siamo un po' più comprensibili senza dover ricorrere ad un avvocato tributarista o commercialista debba interpretarlo, ha detto in audizione davanti alla commissione Finanze della Camera.