Inchiesta Potenza, Eni: chiederemo rivalutazione sequestro
Perizie tecniche affidate a terzi non evidenziano irregolarità
ROMA - Eni, a prescindere dalle verifiche periodiche e continuative che il Centro Olio Val d'Agri adotta sulla propria attività nel pieno rispetto dei requisiti normativi e autorizzativi, "appena a conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale che coinvolge le attività del Centro, ha avviato una serie di approfondimenti aggiuntivi ed indipendenti e che ne assicurassero un alto livello di terzietà, al fine di fornire un quadro quanto più oggettivo e veritiero sullo stato attuale di tutti i profili interessati dall'attività industriale». Le analisi per la parte tecnica sono state affidate alla società Environ e per quella ambientale e sanitaria alla società Sgs.
I risultati delle perizie, rispetto ai temi oggi di maggiore interesse, sono, scrive Eni, "le acque di reiniezione non sono acque pericolose, né da un punto di vista della normativa sui rifiuti, né da un punto di vista sostanziale; l'attività di reiniezione svolta presso il Centro Olio non solo è conforme alla legge italiana e alle autorizzazioni vigenti, ma risponde alle migliori prassi internazionali; l'attività di reiniezione è la migliore pratica anche da un punto di vista ambientale poiché, infatti, il comparto ambientale più idoneo a riceverle, per le loro caratteristiche, è proprio il giacimento di riferimento; o lo stato di qualità dell'ambiente, studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il Centro Olio, è ottimo secondo gli standard normativi vigenti".