19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Parla il presidente Silvio Rossignoli

Federlazio: Attacco Unindustria-Confcommercio a Tagliavanti inadeguato

Continua la polemica attorno all'elezione a presidente della Camera di Commercio di Roma di Lorenzo Tagliavanti. I presidenti di Unindustria e Confcommercio, con commenti pesanti, chiedono le dimissioni; a schierarsi con Tagliavanti è Silvio Rosignoli, presidente di Federlazio

ROMA - «Le parole pronunciate oggi dai Presidenti di Unindustria, Confcommercio e Acer nei confronti del Presidente della Camera di Commercio di Roma ci sembrano sgradevoli e immotivate». Queste le parole del presidente di Federlazio, Silvio Rossignoli, in merito ai commenti duri di Unindustria e Confcommercio che pretendono le dimissioni del presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.

Votazioni legittime
«Il confronto deve aver luogo sulle idee e può anche essere aspro, ma non può mai manifestarsi nei confronti delle persone per le quali tutti dobbiamo nutrire il massimo rispetto. Questa è la mia educazione», continua ancora il presidente di Federlazio. Per rispondere alle accuse mosse da Unindustria e Confcommercio, secondo le quali Tagliavento sarebbe stato eletto tramite elezione illegittime, il presidente Rossignoli ha affermato: «Ricordiamo che le elezioni per la presidenza della CCIAA di Roma si sono svolte in piena regolarità l’estate scorsa e il non riconoscerne la validità costituisce una lesione anche nei confronti di coloro che lavorano presso la CCIAA. Era nella sede nella quale è stato eletto il Presidente che eventuali obiezioni avrebbero potuto e dovuto essere sollevate».

Inutili litigi fanno perdere tempo
Come sottolinea in conclusione il presidente di Federlazio, è giunto il momento di mettere a tacere le polemiche e di iniziare a lavorare seriamente: «Le cose sono ormai avviate in modo irreversibile per quanto riguarda la Presidenza e forse sarebbe il caso che tutti noi cercassimo di stemperare i toni, che riprendessimo la via del dialogo e soprattutto che ci mettessimo intorno al tavolo preposto (quello, appunto, della Camera di Commercio) per cominciare finalmente a lavorare. Insieme. Si è perso sin troppo tempo con inutili litigi, ora è il tempo del 'fare'. Ce lo chiedono i cittadini. Ce lo chiedono le imprese».