28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Dopo l'annuncio della chiusura si valutano i progetti di conversione

ENEL lancia una raccolta di idee sul futuro dei 23 impianti da dismettere

La presidentessa, Patrizia Grieco: «Chiederemo anche il contributo delle comunità locali e vedremo quali ipotesi di riconversione e valorizzazione di questi siti riusciremo a trovare». Poi ha annunciato un «piano di crescita, non so se definirlo di acquisizioni, all'estero». Sull'argomento anche A2A ha parlato di «diversi colloqui in corso» per una possibile fusione con altre utility

RIMINI – Enel lancia una «raccolta di idee» fra le comunità locali, per decidere il futuro dei 23 impianti che intende dismettere. Lo ha detto la presidentessa, Patrizia Grieco, a margine del Positive Economy Forum a San Patrignano.

ENEL, SU DISMISSIONI COINVOLGEREMO COMUNITÀ LOCALI - «È stata annunciata la chiusura di 23 siti marginali che non erano neanche più produttivi - ha spiegato Grieco -. Adesso stiamo analizzando delle proposte per una ridefinizione e rimodulazione dei siti. Vediamo cosa riusciamo a fare». La presidentessa ha continuato dicendo che Enel intende «fare una raccolta delle idee: chiederemo anche il contributo delle comunità locali e vedremo quali ipotesi di riconversione e valorizzazione di questi siti riusciremo a trovare». In particolare, «stiamo lavorando su quali ipotesi di conversione possiamo veramente realizzare - ha aggiunto - anche perché i siti sono molto diversi tra di loro. Ce ne sono alcuni nei centri della città che ovviamente non possiamo pensare di convertire in siti industriali», ma anche «altri collocati in zone geografiche diverse che potrebbero avere una nuova occasione industriale: spero si coinvolgeranno davvero le comunità locali».

PIANO DI CRESCITA ALL'ESTERO - Poi Grieco ha parlato del mercato energetico confermando l'interesse di Enel a un piano di crescita all'estero. La manager ha sostenuto che una «eccessiva frammentazione» degli attori del settore «non fa bene al sistema». Per il presidente di Enel, sarebbe bene arrivare a un gruppo «più ristretto» di aziende che sarebbero «più forti». Nel settore delle utilities «una eccessiva frammentazione non fa bene al sistema - ha spiegato Grieco -. È meglio avere, anche in una logica di concorrenza, un numero di player magari più ristretto ma più forte». Enel, per esempio, ha «62 milioni di clienti in 32 paesi del mondo. Siamo molto interessati al nostro Paese, dove siamo l'attore principale, e comunque siamo anche molto interessati a fare energia elettrica fuori dall'Italia». In merito a eventuali ulteriori sviluppi di Enel, il presidente ha precisato: «Il nostro piano dice che abbiamo due filoni fondamentali di crescita: le rinnovabili, dove stiamo crescendo molto e le innovazioni sulle reti, già fortemente innovative. Quindi un piano di crescita, non so se definirlo di acquisizioni, ma certamente un piano di crescita all'estero».

A2A, COLLOQUI IN CORSO PER AGGREGAZIONI - In materia di aggregazioni si è espresso anche l'amministratore delegato di A2A, Luca Valerio Camerano, nel corso della conference call con gli analisti di presentazione del piano quinquennale. Camerano ha detto che la sua società ha «diversi colloqui in corso» per una possibile aggregazione con altre utility. Sul punto però non ha voluto dare troppi dettagli, a parte quello che le eventuali operazioni potrebbero essere realizzate in contanti e in azioni. «Abbiamo diversi colloqui in corso, vanno avanti - ha detto - preferiamo non commentare su questo perché sono informazioni confidenzali». L'ad comunque ha specificato che gli azionisti di A2A, i Comuni di Milano e Brescia, sono «disponibili» ad appoggiare «operazioni sul capitale» a favore di eventuali progetti di aggregazione. «Il tema centrale», ha sottolineato il presidente Giovanni Valotti, «non è finanziario ma industriale, il nostro interesse è per forti progetti industriali». Vallotti ha proseguito: «Non siamo interessati solo a comprare altre società ma a realizzare una rete fra diverse compagnie e il nostro obiettivo è di creare una rete dove le aziende possano crescere insieme». A2A si propone quindi come «come promotore di alleanze, partendo dalla Lombardia e poi allargandosi a nuove regioni e anche a nuovi business. Siamo aperti a condividere il nostro progetto con altre società, che condividono la nostra visione industriale. In Lombardia - ha spiegato, senza specificare alcun nome - ci sarà uno scouting sulle opportunità per aggregazioni a livello locale».